Tre tipi di decisione

Questo documento nasce dal bisogno di distinguere diversi tipi di decisione così da poter avere più chiarezza nella formulazione degli ordini del giorno sugli obiettivi di ogni punto di discussione e anche comprendere io stesso cosa è più sensato discutere nel gruppo strategico e cosa sarebbe meglio delegare al singolo/ alla singola referente d’area. 

Avere chiarezza su cosa decidere o meno in gruppo potrebbe aiutare ad avere più tempo a disposizione per la pianificazione a lungo termine condivisa e, di conseguenza, delegare sempre di più la pianificazione a medio termine ai referenti /alle referenti d’area e/o ai gruppi di lavoro dando fiducia ai coordinatori/alle coordinatrici o a chi sta mettendo più impegno e mostra più capacità di coordinamento in uno specifico gruppo di lavoro. 

Avere questa chiarezza rappresenta inoltre un passaggio importante per distribuire leadership e diffondere una cultura di fiducia radicale nell’organizzazione.
 
I tre tipi di decisione sono:

1) Decisione strategica
2) Decisione esecutiva
3) Decisione operativa

1) DECISIONE STRATEGICA

Sono decisioni che attengono la politica organizzativa di lungo periodo. 

Gli elementi che occorrono per prenderle sono molto più ampi, in quanto si estendono al di fuori dell’organizzazione e le informazioni che se ne traggono sono meno precise, meno aggiornate e più soggette a errori. 

Le decisioni strategiche sono quelle decisioni che considerano un periodo temporale di lungo periodo. Si tratta quindi essenzialmente di decisioni che non hanno un periodo di tempo breve né sono facilmente modificabili; sono decisioni che richiedono un impiego di risorse permanente e che permettono la pianificazione di lungo periodo. 

Queste decisioni riguardano le responsabilità del gruppo strategico precisate in costituzione. Riguardano inoltre principi etici/organizzativi che possono informare ogni area dell’intera organizzazione. Infine, queste decisioni riguardano l’aggiungere o togliere obiettivi generali dell’intera organizzazione (meglio se precisati nel documento strategico).
 
Queste decisioni vanno prese con 4 membri presenti su 6 del GS

2) DECISIONE ESECUTIVA

la pianificazione (piano esecutivo) di come raggiungere un obiettivo specifico, oppure la realizzazione di un principio etico e/o organizzativo, all’interno di un’area e/o un gruppo di lavoro.

Tali decisioni non vanno per forza discusse nel GS. Possono essere delegate ai/alle referenti d’area. Se molte persone del GS ci tengono a sapere come si sviluppa un tale piano esecutivo, possono chiedere al referente dell’area di ripresentarlo a riunione per dare feedback. Allo stesso tempo dovremmo fidarci del referente d’area e dare un feedback a testa senza decidere assieme salvo mettere veti se siamo convinti che tale scopo sia controproduttivo.

3) DECISIONE OPERATIVA

riguarda l’esecuzione di micro-operazioni che servono a realizzare parti del piano esecutivo.

Le decisioni operative sono quelle che vengono prese dalle persone in prima linea. Nel loro insieme, l* operativ* prendono ogni giorno migliaia di decisioni, in tempi rapidi e sulla base di informazioni concrete. Queste decisioni hanno, generalmente, una portata limitata e influenzano una gamma ristretta di attività

Es. 1:
1) GS: Vorremmo fare una grande mobilitazione il giorno X e comunicare in grande anticipo e con grande trasparenza per ottimizzare le possibilità che arrivino molte persone
2) REFERENTE AREA COMUNICAZIONE: Valutazione delle risorse, di quanto cominciare a pubblicizzare l’evento in anticipo e con quale frequenza pubblicizzare l’evento
3) VARI GRUPPI DI LAVORO: grafiche prepara tot materiale grafico per sociale e volantino in anticipo, social pubblica i post e sceglie come strutturarli, stampa lancia fuori un cs e decide come scriverlo.

Es. 2:
1) GS Tutti i gruppi dovrebbero essere in grado di alternare la facilitazione fra diversi membri
2) REFERENTE AREA CRESCITA: struttura una formazione di base e un calendario di formazioni di facilitazione
3) I vari gruppi di lavoro si impegnano a partecipare alla formazione e decidono come distribuire fra loro la facilitazione