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ULTIMA GENERAZIONE: SULLA RICHIESTA DI SORVEGLIANZA SPECIALE PER GIACOMO IL TRIBUNALE HA DECISO DI RISERVARSI PER LA DECISIONE 

Strappato in piazzale Clodio il DDL Sicurezza e corteo lungo viale Mazzini

Si è tenuta stamattina presso il tribunale di Roma, l’udienza per la convalida della richiesta della questura di Roma, di sorveglianza speciale per Giacomo Baggio, consulente legale veneto e membro di Ultima Generazione. Il Tribunale ha deciso di riservarsi per la decisione. Siamo rammaricati, perché Giacomo dovrà passare tempo nel limbo aspettando una sentenza che gli arriverà tramite pec; ma al tempo stesso siamo fiduciosi nella Magistratura, oggetto quanto noi, con le riforme Nordio, delle intimidazioni del governo. Magistratura Democratica si è espressa chiaramente contro il nuovo DDL Sicurezza: “L’unica “messa in sicurezza” è quella delle politiche di governo, che usa il grimaldello del diritto penale per disincentivare e reprimere il dissenso, proprio da parte chi lamenta sempre la presunta politicizzazione della giustizia”. E l’Unione delle Camere Penali, che riunisce oltre 10.000 avvocati penalisti, ha dichiarato lo stato di agitazione, volendo anche sensibilizzare “l’opinione pubblica sul pericolo che simili legislazioni securitarie e illiberali possano incidere irreversibilmente sulla tenuta democratica dell’intero sistema penale”. Per Giacomo è stato richiesto un provvedimento assurdo, usato per reati di mafia e terrorismo, che già in due casi, nel gennaio 2023 dal Tribunale di Milano per Simone Ficicchia, e ad aprile scorso dal Tribunale di Trieste per Laura Zorzini, è stato respinto. Sentenze che dimostrano chiaramente che in uno stato democratico, la criminalizzazione del dissenso e la sua gestione attraverso strumenti polizieschi non ha senso. Ringraziamo le migliaia di persone che in queste settimane hanno partecipato al mailbombing alla questura di Roma. 

Giacomo ha dichiarato: “Il Tribunale ha deciso di riservarsi per la decisione.  È bello vedervi qui, dentro abbiamo fatto la stessa cosa che facciamo fuori, cioè dire che protestare non è violenza, vuol dire che agire in un sistema come questo, significa agire per il bene della collettività. Non può essere considerata pericolosa una persona come me, e come tutte noi, che semplicemente ci sediamo su una strada e diciamo ‘dobbiamo agire, dobbiamo fare qualcosa’. Le nostre proteste nonviolente non sono pericolose;  pericoloso è il governo, e l’inerzia nel non fare nulla nei confronti della crisi ecoclimatica. Considerare pericoloso quello che facciamo rappresenta una minaccia per la collettività e la democrazia”.

AL TERMINE DEL PRESIDIO RIDOTTO IN CORIANDOLI IL DECRETO SICUREZZA

Durante l’udienza, è stato organizzato un presidio di solidarietà nei confronti di Giacomo e di protesta nei confronti delle politiche antidemocratiche del governo, espresse dal ddl Piantedosi, detto DDL Sicurezza. Al presidio hanno partecipato e sono intervenuti rappresentanti di Amnesty International Italia, Potere al Popolo, Legambiente, Movimento per il diritto all’abitare, la rete Liberi/e di lottare che riunisce diverse realtà – tra cui Ultima Generazione – in opposizione al DDL. Hanno partecipato anche familiari e amici delle persone di Ultima Generazione oggetto dell’accanimento del governo. Durante il presidio, i vari interventi si sono alternati a momenti musicali proposti da La Parte Intollerante; hanno preso la parola persone di Ultima Generazione. Sono stati letti articoli del ddl Sicurezza per evidenziare come la norma come introdotta è fatta su misura per tutelare le politiche del governo rispetto al dissenso. Al termine della lettura i fogli con la legge stampata sono stati strappati. L’unica cosa da fare con questa legge. Alle 11.30 le persone presenti al presidio hanno mosso in corteo lungo viale Mazzini, per sedersi in mezzo alla strada.