Sosteniamo Simone

Cittadino italiano appena ventenne rischia la sorveglianza speciale per aver partecipato ad azioni di disobbedienza civile nonviolenta.

Questa proposta di misura di prevenzione è un atto eminentemente politico. Siamo oltre la criminalizzazione del dissenso: qui è in gioco non soltanto il diritto di esprimere le proprie opinioni ma la sopravvivenza dell’umanità sul nostro pianeta.

Avv. Pagani

Oppure vai al comunicato stampa

Dicembre 2022 – Il ministero dell’Interno attraverso la procura di Pavia decide di dichiarare Simone, 20 anni, un pericolo sociale per le sue azioni nonviolente per la giustizia climatica e sociale.

Le misure di prevenzione e di sorveglianza potenzialmente applicabili vanno dalla sorveglianza del soggetto ai fini di impedire e ostacolare il compimento di iniziative criminose fino all’obbligo di non allontanarsi dal comune di residenza per un tempo da uno a cinque anni.

Di fronte all’intensificarsi delle azioni di resistenza civile nonviolenta e alla consapevolezza sempre più diffusa dell’urgenza di agire in modo diretto per contrastare il collasso eco-climatico verso cui l’inazione politica dei governi ci sta portando, la repressione si intensifica anche con misure giuridiche.

“I militanti di Ultima Generazione conducono azioni di protesta in modo assolutamente pacifico, volte a sbloccare l’inazione politica che impedisce la prevenzione di gravi conseguenze dovute al collasso eco-climatico. Si tratta di azione diretta per sottrarre la cittadinanza dall’inazione dei pochi al potere. Tutto ciò è il contrario del rappresentare un pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubbliche. Assimilare questi cittadini a mafiosi, terroristi e malavitosi è un insulto all’intelligenza, alla verità e alla decenza. Questa proposta di misura di prevenzione è un atto eminentemente politico, che proviene direttamente da una Questura, cioè dal ministero degli Interni e dal Governo. Agendo in tal modo questi organismi pubblici manifestano quanto stia loro a cuore la salvaguardia dell’ambiente e il futuro dell’umanità. Siamo oltre la criminalizzazione del dissenso: qui è in gioco non soltanto il diritto di esprimere le proprie opinioni ma la sopravvivenza dell’umanità sul nostro pianeta

Avvocato Gilberto Pagani

Nella citazione del Tribunale di Milano, si parla di Simone come di “soggetto socialmente pericoloso”, “denunciato e condannato più volte”. Questo elemento non corrisponde al vero: al momento non è presente, infatti, alcun processo in corso a lui riferito e mai c’è stata alcuna condanna, neppure come decreto penale.

Le misure di prevenzione sono state redatte per essere applicate a soggetti dediti al malaffare, a traffici delittuosi, alla commissione di reati che mettono in pericolo la sicurezza e l’incolumità pubbliche. E sono disciplinate dal decreto legislativo n. 159 del 2011 comunemente noto come “Codice antimafia”.

“Noi cittadini e cittadine di Ultima Generazione paghiamo le conseguenze delle nostre azioni. Siamo consapevoli di ciò che facciamo e ce ne assumiamo la responsabilità, agendo pacificamente e a viso scoperto, sempre. Non possiamo però permetterci di continuare a pagare le conseguenze per l’inadempienza delle istituzioni e del nostro Governo nel contrasto del collasso eco-climatico. Noi cittadini di Ultima Generazione paghiamo le nostre conseguenze, ma quando lo farà chi davvero è responsabile del perpetrarsi e del peggioramento del più grande dramma della nostra epoca?”

Simone

Simone in azione durante il blocco stradale al Traforo del Monte Bianco (video)

Presidio al Tribunale

Martedì 10 gennaio 2023 ti aspettiamo davanti al
Tribunale di Milano (Corso di Porta Vittoria, 15) alle ore 10:00. Porta qualcosa di arancione, sosteniamo Simone insieme!

Sosteniamo Simone insieme!

Il ministero dell’Interno attraverso la procura di Pavia decide di dichiarare Simone, 20 anni, un pericolo sociale per le sue azioni nonviolente per la giustizia climatica e sociale.

Davanti alla repressione noi risponderemo con una vecchia tradizione del movimento dei diritti civili per gli afroamericani. Se qualcuno viene colpito ingiustamente, tutte si presentano alla questura autodenunciandosi. Questa CALL TO ACTION è aperta a tutti i movimenti. Si può agire sia prendendosi un alto rischio, entrando nella questura e pretendendo di essere fermati, denunciati e trattenuti, sia ad un rischio nullo facendo un’azione simbolica fuori dalla propria questura.

Sabato 7 gennaio alle ore 18:00 ci sarà inoltre una riunione Zoom (più info qui) per organizzare azioni in supporto oltre al presidio al Tribunale di Milano.

Siamo tutti sorvegliati speciali per la vita!

Comunicato stampa

Comunicato stampa ufficiale sul processo per sorveglianza speciale a Simone. Integralo nei tuoi articoli, aiutaci a mostrare la repressione nei confronti di cittadini nonviolenti.

Foto di Simone

Scarica foto in alta qualità con Simone. Usale per i tuoi post social o come copertina del tuo articolo. Parla di Simone, il suo processo è un attacco alla libertà di espressione del dissenso.