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14 ottobre presidio di solidarietà davanti al tribunale di roma:
diciamo no alla sorveglianza speciale per giacomo!

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Giacomo Baggio Zilio

Giacomo, 33 anni, è un consulente legale e membro di Ultima Generazione. Originario di un piccolo paese di provincia nelle montagne venete, da una decina d’anni vive a Milano, dove ha coniugato la sua formazione giuridica con la sensibilità per le questioni ambientali e sociali. La presa di consapevolezza sull'urgenza e sulla gravità della crisi climatica lo ha spinto a dedicare le proprie competenze legali per difendere e informare gli attivisti sui propri diritti. È proprio per la sua formazione e il grande rispetto per i principi della nostra Costituzione il motivo per cui Giacomo ha deciso di disobbedire alla legge di fronte a una politica che, come ricorda anche il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, ha il piede sull’acceleratore verso l’inferno climatico e sociale.

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la sorveglianza speciale

Se la sorveglianza speciale venisse confermata dal tribunale Giacomo avrebbe pesanti restrizioni alla propria libertà:
  • Impossibilità di allontanarsi dal proprio Comune di residenza;
  • Coprifuoco notturno dalle 20:00 alle 7:00;
  • Obbligo di firma quotidiano;
  • Divieto di partecipare a qualsiasi manifestazione a sfondo politico, gare sportive, concerti negli stadi e processioni religiose.

PERCHE' GIACOMO RISCHIA LA SORVEGLIANZA SPECIALE?

Questa primavera con Ultima Generazione Giacomo ha compiuto diverse azioni di disobbedienza civile nonviolenta. Il 13 maggio 2024, dopo aver partecipato ad una protesta nonviolenta per manifestare contro il collasso climatico, fu fermato dalla polizia e, in commissariato, soffocato. Il pronto soccorso emise una prima prognosi di 15 giorni, che il medico di turno, dopo aver parlato con degli agenti, ridusse a un solo giorno di prognosi. Il tentativo della procura di Roma di richiedere la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per un cittadino nonviolento come Giacomo è quindi assurdo ed estremamente preoccupante per la nostra democrazia. Questa misura cautelare è diffati una misura prevista dal Codice Antimafia per limitare la libertà personale dei cosiddetti "soggetti pericolosi con tenace propensione delittuosa". Nulla di più distante da Giacomo quindi che con azioni nonviolente di disobbedienza civile — il cui alto valore morale è riconosciuto da diversi tribunali e perfino dall’ONU — ha scelto di portare attenzione sul collasso climatico e sull’inazione del governo nel contrastarlo.

sorveglianza speciale, un ulteriore esempio di accanimento verso il dissenso nonviolento

Ci troviamo di fronte a un clima di silenziamento e isolamento delle voci critiche, un accanimento contro chi osa opporsi a un sistema che, incredibilmente, continua a presentarsi come giusto e sostenibile. È davvero possibile che nel 2024, dopo oltre 30 anni di grida d’allarme sulla crisi climatica da parte di cittadini e scienziati, chi pretende azioni concrete e radicali venga messo a tacere? Questo preoccupante clima repressivo e intimidatorio è chiaramente collegato al DDL Anti-Gandhi, un disegno di legge che non colpisce solo movimenti come Ultima Generazione, ma tantissime altre realtà che denunciano ogni giorno, come noi, l’ingiustizia e l’inerzia delle istituzioni. Misure come queste non mirano alla sicurezza dell’italia ma piuttosto a soffocare chi, con spirito critico, mette in discussione il potere e il non-operato di Meloni. Resistiamo insieme a chi vuole trasformare l’italia in un contesto politico che silenzia l'opposizione, che schiaccia chi è considerato scomodo o fastidioso per il potere. Il dissenso è la base delle nostre democrazie. Non serve essere ambientalisti per provare un senso di profonda indignazione di fronte alla devastazione sistemica del nostro territorio. Non serve essere ambientalisti per provare paura davanti alle alluvioni o alla siccità. È assurdo pensare che, mentre assistiamo all'aumento di disastri climatica di ogni tipo, le istituzioni rimangono immobili o, peggio, diventano complici di questo scempio. Per questo è importante venire a Roma il 14 ottobre alle 9.00 al presidio di solidarietà davanti al Tribunale di Piazzale Clodio e, soprattutto, inviare un’email alla Questura chiedendo di ritirare la richiesta di sorveglianza speciale.

Richiedere la sorveglianza speciale per Giacomo è assurdo. Chiediamo alla Questura di fare un passo indietro e lasciar perdere questo accanimento verso cittadini nonviolenti. Aiutaci anche tu inviando un’email.

Stiamo organizzando un presidio di davanti al tribunale di Roma per il 14 ottobre alle 9:00. Entra ora nella chat whatsapp e vieni anche tu a portare solidarietà a Giacomo nel giorno del processo.

I processi costano. Aiuta Giacomo a sostenere le spese legali.

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