Alcuni attivisti stanno per salpare per Gaza per consegnare aiuti umanitari insieme alla Global Sumud Flotilla.
Segui questa missione umanitaria su Whatsapp nella nostra chat “Rotta verso Gaza“.

Prontuario al boicottaggio

Ciao, grazie per esserti interessato al boicottaggio dei supermercati! Se sei qui, è perché anche tu hai la tua buona ragione per farlo. Di motivi per boicottare ce ne sono un’infinità: i supermercati sono tra i poteri economici più forti e meno trasparenti del paese, e dietro i loro scaffali c’è uno sfruttamento che ormai sembra “normale”. Intanto il governo non muove un dito per fermare il caro vita, anzi, spende miliardi in armi.

Il boicottaggio è semplice: smettiamo di comprare dai supermercati un giorno a settimana a partire dal 11 ottobre, così gli togliamo soldi e credibilità. È un modo nonviolento, legale e alla portata di tutti per farci sentire.

Oggi viviamo crisi su crisi: prezzi che salgono, stipendi fermi, servizi pubblici tagliati, eventi climatici sempre più estremi. Molti pensano che sia un problema personale, ma non è così: è una situazione che viviamo in tanti. Con questo boicottaggio vogliamo unire tutte queste voci e chiedere cose concrete, come il taglio dell’IVA sui beni essenziali. Perché quando ci muoviamo insieme, anche le scelte più semplici diventano atti politici che cambiano davvero le cose.

Cosa puoi fare tu

  1. FIRMA IL TUO IMPEGNO A BOICOTTARE I SUPERMERCATI
    https://vai.ug/boicottaggio
  2. FAI FIRMARE ANCHE I TUOI AMICI, LA TUA FAMIGLIA E CONOSCENTI
    Ti forniremo tutte le istruzioni entrando in questa chat WhatsApp:
    https://vai.ug/chat-boicottaggio
  3. ADERISCI AL BOICOTTAGGIO COME ASSOCIAZIONE
    Se sei un’associazione, e vuoi aderire come tale, mandaci una mail al seguente indirizzo: incontri@ultima-generazione.it

Non chiediamo di boicottare adesso, ma dal 11 ottobre in poi. Firma ora, per far capire che ci saremo. Firma ora, per costruire una minaccia reale. Firma ora, per fare mostrare che siamo organizzati, coordinati e pronti ad agire insieme.

Cosa puoi fare aspettando l’inizio del boicottaggio?

Assieme ai tuoi amici puoi aiutarci a far aderire al boicottaggio più persone possibile:

  1. TIENI UN BANCHETTO FUORI DA UN SUPERMERCATO.
    Consulta le istruzioni a fondo pagina
  2. TAPPEZZA I SUPERMERCATI CON ADESIVI
    Gli adesivi rimandano alla pagina di adesione al boicottaggio. Ecco qui i link per stamparli in copisteria:
    https://vai.ug/p/kit-sticker
  3. ENTRA IN DISOBBEDIENZA CIVILE
    La cosa più coerente che uno possa fare in servizio alla dignità umana. Verrai formato alla nonviolenza e le conseguenze legali, ma soprattutto non sarai solo: lo farai assieme ad altre persone coraggiose e preoccupate, come te.
    https://vai.ug/f/form-sabato-ottobre-2025

Se vi serve aiuto nell’organizzazione, scrivici su Whatsapp!

Ti è piaciuta l’esperienza?

Allora unisciti ad Ultima Generazione!

Vai a questa pagina ed entra in un gruppo di Ultima Generazione:
https://vai.ug/unisciti

Se non esiste ancora un gruppo dove vivi, crearne uno con i tuoi amici! Avrete il nostro aiuto e vi accompagneremo da vicino ad strutturarsi.
https://vai.ug/f/fonda-un-gruppo

Cosa faccio se non ho amici con cui costruire un gruppo? Ti accompagnamo comunque a creare un gruppo aggregando sostenitori di UG nelle tue vicinanze! Tanti non aspettano altro!

Se prima di prendere questa decisione, hai bisogno di saperne di più su Ultima Generazione, puoi conoscerci meglio leggendo il nostro DNA a fondo pagina.

Non sei disponibile a partecipare dal vivo?

Non preoccuparti, puoi comunque aiutarci:

  1. SPINGI IL BOICOTTAGGIO ENTRANDO NEL CANALE DI DIFFUSIONE: https://vai.ug/chat-boicottaggio
  2. DONA AD ULTIMA GENERAZIONE;
    Quello che veramente ci aiuterebbe è una donazione mensile di 1 ora del tuo stipendio. Infatti
    – Con soli 10€, infatti, possiamo coinvolgere altre 30 persone nel boicottaggio.
    – Ogni 100 persone che donano 10 euro ripaghiamo il processo di un’attivista
    https://vai.ug/dona
  3. SEGUICI SUI SOCIAL
    https://vai.ug/link
Risorse allegate

Clicca sulle schede successive per aprirle e leggerne il contenuto.

Istruzioni per il banchetto

Dove fare il banchetto? Davanti al supermercato

Per migliorare l’efficacia della raccolta di adesione è importante che il banchetto sia posizionato in luogo strategico. Considerata la richiesta di boicottaggio il supermercato risulta essere uno dei luoghi principali, per le seguenti ragioni:

  1. Prossimità tra richiesta e luogo
    Il supermercato è il target della nostra campagna: parlarne lì rende chiaro il legame tra ciò che chiediamo e la vita quotidiana delle persone.
  2. Spiegazioni più immediate
    È più facile spiegare la nostra proposta partendo da esperienze comuni: prezzi, filiere, inquinamento, abitudini. Il contesto aiuta a rendere il messaggio concreto. Le persone capiscono subito di cosa si tratta e si interessano di più.
  3. Raggiungere chi è fuori dalla “bolla”
    Il supermercato è frequentato da persone di ogni tipo, non solo da chi è già attivo su ambiente e giustizia sociale. È l’occasione per coinvolgere nuovi soggetti, al di fuori dei soliti circuiti, e si costruiscono relazioni e fiducia con chi vive quotidianamente il problema del carovita.

Indicazioni logistiche per il banchetto

Organizza il banchetto la mattina presto (dalle 8.00 alle 10.30) o nel tardo pomeriggio (dalle 17:30 in poi). Sono i momenti in cui c’è più passaggio di persone che fanno la spesa e il clima è più sopportabile.

In caso di giornate assolate, se puoi porta un ombrellone per proteggerti dal caldo. Se possibile, appendi allo stesso ombrellone uno o più striscioni o cartelli leggeri che richiamino il tema del boicottaggio o della campagna in corso. In questo modo, lo strumento diventa anche un supporto visivo efficace.

In generale ricordati sempre di:

  • Portare dell’acqua e qualche snack da offrire alle persone (può essere semplicemente un’arancia o una mela da dare come riconoscimento per aver aderito al boicottaggio o semplicemente per avere una “aggancio” per iniziare la conversazione ) .
  • Tieni a portata di mano materiali informativi (volantini, form di raccolta contatti, penne).
  • Se sei da solo/a, scegli orari brevi e gestibili; se siete in più, fate turni.
  • Posiziona il banchetto in un punto di passaggio ma che non intralci l’ingresso al supermercato.

Consigli per avvicinare le persone

Usa una frase breve e diretta per attirare l’attenzione, ad esempio:

  • “Abiti nel quartiere?”
  • “Vieni spesso a fare la spesa qui?”
  • “Ti sei resa/o conto di quanto è aumentata la spesa nell’ultimo anno? ”

Parlare di ciò che le persone conoscono e vivono ti aiuterá a creare un legame con loro. Se mostrano interesse, spiega brevemente la campagna e chiedi di aderire al boicottaggio.
Se la persona non sembra interessata al boicottaggio ma curioso/a di rimanere informata sulle nostre attivitá, chiedi sempre di lasciarti un contatto per iscriversi alla newsletter o nel form contatti.

Indicazioni sul linguaggio da usare al banchetto

Spesso utilizziamo un linguaggio non facilmente comprensibile. Queste accortezze aiutano a rendere il messaggio più accessibile, concreto e coinvolgente, soprattutto con chi non è già abituato al linguaggio dell’attivismo.

  • Evita di usare la parola “boicottaggio”.

Anche se è corretta, molte persone non la conoscono bene o la associano a qualcosa di aggressivo o illegale. Questo può creare distanza o diffidenza.

  • Usa invece formule più semplici e concrete, come:
  • “Non si va a fare la spesa ogni sabato nei supermercati”
  • “È un gesto semplice per farci sentire: cambiare abitudini un giorno alla settimana”
  • Focalizzati sull’azione e sul perché

L’obiettivo è il boicottaggio e il gesto serve a fare pressione sulla grande distribuzione e sul governo.

  • Se la persona usa lei stessa la parola “boicottaggio”, puoi riprenderla tranquillamente, ma evita di introdurla per prima, soprattutto nelle fasi iniziali del dialogo.

Obiettivi principali da tenere a mente

  • Raccogli adesioni al boicottaggio

Invita chi è d’accordo a firmare direttamente sul tuo cellulare o tablet“Se vuoi aderire, bastano pochi secondi: nome e email qui.”

Ricordati che se ogni gruppo locale riuscisse a raggiungere le 1.000 adesioni raggiungeremo già un terzo delle adesioni necessarie. Inoltre, le adesioni raccolte in presenza possono trasformarsi molto più facilmente in coinvolgimenti reali nel gruppo locale.

  • Raccogli contatti di chi vuole restare aggiornato/a o partecipare:

“Ti va di ricevere aggiornamenti o partecipare alle prossime iniziative del gruppo locale?” Chiedi nome, cognome,  email e telefono e inseriscili nel form dei contatti. Ricordiamoci che anche se una persona non è interessata ad aderire al boicottaggio potrebbe essere interessata a seguire le nostre iniziative. Cerca sempre di trovare un punto in comune con la persona che hai davanti.

  • Spiega cosa succederà ad ottobre

È importante raccontare alle persone gli sviluppi successivi al fine di renderli partecipi di quello che stiamo facendo. Avere tutte le informazioni permette alle persone di sentirsi maggiormente coinvolte e quindi più inclina ad aderire al boicottaggio.

Ciao! Posso raccontarti in un minuto cosa stiamo facendo davanti a questo supermercato?

Entro l’11 ottobre vogliamo raccogliere almeno 100.000 adesioni per chiedere il taglio dell’IVA sui beni essenziali.

Chiediamo alle persone di fare un gesto molto semplice: non andare a fare la spesa ogni sabato nei grandi supermercati, e scegliere invece alternative locali o solidali almeno una volta a settimana.

È un modo concreto per farci sentire e spingere verso un sistema più giusto per tuttə.

Se arriveremo a 500.000 adesioni, potremo proporre qualcosa di più forte: una settimana intera senza spesa nei supermercati.

Se ti va di partecipare, puoi firmare qui sul mio telefono o tablet. Bastano nome ed email. E se vuoi, ti aggiungo anche alla lista contatti del gruppo locale, così ti aggiorniamo sulle prossime iniziative.”

Rischi Legali

Organizzare un banchetto di raccolta firme o adesioni senza autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico potrebbe comportare sanzioni amministrative, a seconda del Comune in cui si svolge l’attività.

Rischi legali principali
  1. Sanzione amministrativa per occupazione abusiva di suolo pubblico
  • L’occupazione non autorizzata di marciapiedi, piazze, strade o altri spazi pubblici è punita con una multa, che varia da Comune a Comune (in genere da 100€ a 500€ o più).
  • Può essere disposto anche il sequestro del materiale (tavoli, gazebo, cartelli).
  1. Intervento della polizia locale
  • Gli agenti possono chiedere di rimuovere immediatamente il banchetto e identificare i presenti.
  • In caso di rifiuto o resistenza, la situazione può degenerare in denunce penali minori, come interruzione di pubblico servizio o inosservanza a un ordine dell’autorità.
Conclusione

Sebbene il rischio della sanzione amministrativa sia minimo, l’assenza di autorizzazione espone comunque a multe e possibile sequestro

MATERIALI DA PORTARE CON TE PER IL BANCHETTO

Organizzare bene il banchetto rende tutto più semplice ed efficace. Ecco una lista delle cose utili da portare con te.

REMINDER GROSSO COME UNA CASA: NON è necessario avere tutto con sé.
Vai con ciò che hai. Anche solo con un tavolo e qualche volantino puoi partire. Ma più cose hai, meglio funziona.

  1. Banchetto (sempre!)

Serve un tavolo e due sedie: non dimenticarli! Ti serviranno per appoggiare materiali e accogliere con calma chi si ferma.

  1. Cellulare o tablet (sempre!)

Cellulare o Tablet costantemente sull’homepage del sito di Ultima Generazione (qui il link https://vai.ug/banchetto-boicottaggio ) da dove farai compilare alle persone l’adesione al boicottaggio:

 

Volantini con QR code per firmare

Scaricabili da qui:Volantini con QR code – Canva. Ottimi da distribuire a chi ha poco tempo. Il QR rimanda direttamente alla firma online.

Striscione “Ultima Generazione”

Ordinalo da qui: Striscioni Ultima Generazione!

Serve per rendere il banchetto ben visibile da lontano. D’estate puoi appenderlo all’ombrellone o al tavolo.

Volantini del prossimo evento locale

Scaricabili da qui:Volantini con QR code – Canva

Personalizza e stampa i volantini che invitano alla prossima riunione del gruppo locale o a una futura azione pubblica.
Molto utili per coinvolgere chi vuole approfondire o partecipare.

Stickers della campagna

Ordinalo da qui: Sticker

Regalali a chi firma o usali per rendere più visibile il banchetto (su borracce, cartelli, biciclette…). Sono un modo semplice per far circolare il messaggio.

Infine, spiega brevemente alle persone come usare gli sticker (un’azione piccola ma può divertire e attivare le persone):

L’azione può essere fatta in qualsiasi supermercato della grande distribuzione, meglio se appartenente a una catena conosciuta.
L’obiettivo è colpire simbolicamente prodotti legati a rincari dovuti alla crisi climatica o a pratiche eticamente problematiche.
La dinamica è semplice: si entra nel supermercato e si applicano sticker della campagna sui prodotti scelti.
Gli sticker vanno messi in modo che restino visibili il più a lungo possibile, scegliendo tra posizioni discrete o più d’impatto.
Se vuoi, ricordati di fare una foto o un selfie con lo sticker sui prodotti e tagga la pagina social di Ultima Generazione.

Moduli cartacei per raccogliere contatti

Scaricabili da qui: Form raccolta contatti
Per chi non vuole firmare online ma desidera restare in contatto o partecipare al gruppo locale.

Tè freddo (o limonata d’estate) e biscotti

Un piccolo gesto di accoglienza crea un’atmosfera più calda e accogliente. Offrire qualcosa può facilitare la conversazione.

ESEMPI DI DISCORSI PER “AGGANCIARE” LE PERSONE

La conversazione é uno degli elementi fondamentali con cui le persone vengono a conoscenza della campagna e del boicottaggio. Di seguito qualche consiglio per affinare al meglio la tecnica.

FASE 1 – L’AGGANCIO

Inizia ponendo domande. Non presentarti come Ultima Generazione (fondamentale) ma: “Ciao, siamo un gruppo che sta facendo una ricerca su come si può migliorare la spesa degli italiani. Volevo chiedervi…“. Domande tipo:

  1. Hai notato un aumento dei prezzi nei prodotti che compri più spesso?
  2. Quali sono i prodotti su cui senti maggiormente il peso del rincaro?
  3. Pensi che il governo stia facendo abbastanza per aiutare le persone a fronteggiare il costo della vita?
  4. Secondo te, è giusto che beni essenziali come cibo e prodotti per l’igiene abbiano ancora un’imposta come l’IVA?

Resta in ascolto, non è importante entrare in una discussione ma fare sì che la persona si senta ascoltata e ben accetta. L’obiettivo è farla aderire.

FASE 2 – Portala a compilare il modulo online

Grazie per aver condiviso la tua opinione. Noi siamo un gruppo che sta chiedendo una cosa molto semplice e concreta: il taglio dell’IVA sui beni essenziali, come pasta, frutta, verdura, pane, assorbenti, detersivi, trasporti pubblici. Dal 2022 l’Europa permette di abbassare l’IVA anche fino allo 0% su questi prodotti, ma il governo italiano non lo sta facendo.

Per spingere davvero, vogliamo raccogliere 100.000 persone disposte a non fare la spesa nei supermercati almeno un giorno a settimana, a partire da venerdì 11 ottobre. È un’azione semplice, ma se lo fanno in tanti può avere un impatto vero.

Unirti non ti costa nulla e puoi smettere quando vuoi, ma il tuo gesto conta.

Vuoi essere dei nostri? Ci vogliono solo 15 secondi: puoi firmare direttamente dal mio cellulare (oppure lo compilo io per te, se preferisci).

[Alza il cellulare o mostra il tablet]

Istruzioni pratiche
  1. Prepara in anticipo sul tuo dispositivo (telefono o tablet) il link o il modulo per la firma, già aperto.
  2. Meglio tablet se disponibile: fa effetto visivo, sembra più serio e comodo da firmare
  3. Non aspettare che siano loro a chiedere: concludi la frase con una domanda diretta (“Va bene?”, “Ti va?”, “Lo facciamo?”) e muovi subito il dispositivo verso di loro.
  4. Se esita, aggiungi:  “Non ti chiede soldi né impegni pesanti. Solo dire: ci sto, ci provo. Daje”
    Fallo sorridendo e con piena fiducia. Questa frase se detta con ansia o fretta può causare fastidio mentre se detta con sicurezza è molto efficace.
  5. Se non vuole firmare subito:  “Va benissimo lo stesso. Se cambi idea ti lascio un volantino con il QR code così puoi farlo con calma da casa.”
FASE 3 – INFORMA SULLE AZIONI DI OTTOBRE

Nel caso la persona sembri particolarmente motivata, parlale delle azioni che iniziano a partire dal giorno 11 ottobre e chiedile di partecipare al gruppo locale venendo alle riunioni oppure aiutandoti a organizzare il prossimo banchetto:

Discorso di esempio – coinvolgimento attivo

Guarda, a partire da venerdì 11 ottobre, oltre al boicottaggio settimanale, in tutta Italia faremo anche delle azioni pacifiche (nonviolente spesso non é compreso dalle persone), come sit-in dentro i supermercati.

Non basta smettere di fare la spesa: vogliamo mettere sotto gli occhi di tutti l’ipocrisia di questo governo, che ha promesso il taglio dell’IVA e invece l’ha aumentata sui pannolini e sugli assorbenti, mentre l’ha abbassata su opere d’arte private. È assurdo.

Ti faccio vedere un video di un’azione simile che abbiamo fatto di recente! [ mostra il video già aperto sul telefono o tablet link qui https://www.instagram.com/reel/DJkD0Pltxkz/ ].

Ti andrebbe di partecipare a un’azione anche tu? È tutto guidato, ci si prepara insieme.

Se per ora non te la senti, va benissimo anche solo aiutarmi a fare un banchetto come questo, la prossima volta. Serve una mano per raccogliere firme, parlare con le persone, distribuire volantini…

Se ti interessa, ti va di scrivermi qui il tuo nome e numero di telefono? [allunga penna e foglio con calma, e lascia che compili]..

Noi ci vediamo ogni settimana, il [Giorno] alle [Ora], al [Luogo] per organizzarci e preparare le prossime azioni.

Ti andrebbe di venire? Anche solo per ascoltare, senza impegno.

(Se dice sì, sorridi e concludi):

Perfetto, allora ti scrivo domani per ricordartelo! Così ci sentiamo anche per un eventuale banchetto insieme!

Istruzioni pratiche

  1. Preparati prima:
  • Avere un foglio stampato ben leggibile per i contatti (nome, cognome, numero, città).
  • Una penna funzionante (meglio se più di una).
  • Apri un video d’azione già pronto sul tuo smartphone/tablet (può essere uno postato da Ultima Generazione, tipo quello di Bologna (qui il link https://www.instagram.com/reel/DJkD0Pltxkz/)).
  • Quando percepisci vero interesse, cambia tono: più diretto, più personale.
  • Mostra il video con entusiasmo: “Guarda, questa è un’azione che abbiamo fatto a [città]…”.
  1. Dai due opzioni concrete: azione o banchetto (una attiva e una più “soft”).
  2. Non insistere se la persona tentenna. Puoi dire: “Capisco benissimo, anche dare una mano a raccogliere firme è già importantissimo.”
  3. Dopo che ha scritto nome/numero:
  • Ripeti l’invito alla riunione settimanale.
  • Specifica giorno, ora, luogo.
  • Chiedi se può venire.
  • Concludi con un sorriso: “Perfetto, allora ti scrivo domani per confermarti tutto!”
  1. Il giorno dopo: contatto di follow-up (esempio messaggio)

Ciao [Nome], sono [Tuo Nome] del banchetto di ieri!
Ti andrebbe di venire alla nostra riunione questa settimana?
È [giorno] alle [ora], al [luogo].
Anche solo per ascoltare e capire meglio come funziona. Fammi sapere!

Alternativa all’invito alla riunione:

Ciao [Nome], sono [Tuo Nome] del banchetto di ieri! Ci saresti per dare una mano con un altro banchetto?
Io pensavo a [giorno consigliato] alle [ora], sempre davanti al supermercato di ieri.
Anche un’oretta fa la differenza. Che ne dici?

Il DNA di Ultima Generazione

Storia

Ultima Generazione nasce da un gruppo di persone comuni stanche dell’inefficacia di marce, petizioni ed eventi culturali e decise di fare tutto ciò che è in loro potere per portare il collasso climatico al centro dell’attenzione pubblica. Un padre preoccupato per il futuro delle sue figlie, un agricoltore che aveva visto la siccità distruggere il suo raccolto, una veterinaria che aveva visto i boschi vicino a casa sua devastati da un incendio enorme, un operaio che sognava di fare il padre missionario, una donna che soffre di forti dolori cronici con cui combatte da una vita con grinta e un insegnante di storia e filosofia che ha deciso di lasciare la sua carriera di ricerca accademica. Decidono che è ora di entrare in resistenza civile in modo radicale e senza compromessi: girano per tutta l’Italia per reclutare persone che sono pronte, come loro, ad andare in galera per lanciare un forte messaggio. Dodici persone bloccano il GRA di Roma il 6 dicembre 2021, la prima di 9 azioni dirette nonviolente in 11 giorni. A febbraio 2022 Ultima Generazione torna in strada con i primi imbrattamenti al Ministero della Transizione Ecologica (Mite) e uno sciopero della fame di 10 giorni che ha portato ad un incontro pubblico con Cingolani, allora ministro del Mite. Da Aprile 2022, Ultima Generazione comincia ad essere sempre più strutturata e ad avere strategie di lungo termine. E’ co-fondatrice della rete A22, una rete internazionale che conta 10 campagne  di resistenza civile nonviolenta in tutto il mondo occidentale. Da quel momento abbiamo fatto centinaia di azioni di resistenza nonviolenta: abbiamo bloccato strade e jet privati; colorato palazzi del potere, interrotto manifestazioni sportive, concerti e messe; occupato sedi di partito e redazioni di giornali e abbiamo portato avanti uno sciopero della fame di 27 giorni. Abbiamo creato milioni di conversazioni. Siamo stati sui giornali, in radio e in televisione, dove abbiamo portato il collasso climatico al centro dell’attenzione mediatica. Contro di noi sono state scritte due leggi repressive. Siamo entrati a far parte dell’immaginario collettivo e della cultura di questo paese. Abbiamo organizzato centinaia di incontri, presentazioni, dibattiti e assemblee in tutta Italia, abbiamo parlato con migliaia e migliaia di persone. Siamo cresciuti, abbiamo creato gruppi da Torino a Venezia, da Trento a Catania.

Questo è solo l’inizio, continueremo a fare azioni, disturbare, creare dibattito e incontrare persone. Vogliamo continuare a coinvolgere sempre più persone lungo tutto lo stivale, vogliamo mobilitare un movimento di massa.

Ultima Generazione nasce in risposta ai fallimenti dei movimenti climatici e sociali negli ultimi 30 anni. La resistenza civile nonviolenta è l’ultima risorsa quando le forme tradizionali e istituzionali di protesta e attivismo non hanno funzionato. La Storia ci insegna che la resistenza civile nonviolenta è lo strumento più efficace per ottenere un cambiamento sociale in tempi rapidi. Inoltre, Ultima Generazione nasce dal desiderio di ritornare ad una tradizione più antica, in cui compiere una trasformazione sociale è un impegno serio e a tempo pieno e richiede responsabilità, direzione ed organizzazione. Siamo persone normali sulle spalle dei giganti, cerchiamo di imparare dal passato per aumentare le nostre probabilità di successo. Siamo oltre l’orlo del precipizio della distruzione del clima da parte delle élites: questa è una dichiarazione di guerra all’umanità. Se non li fermiamo presto, si attiveranno meccanismi irreversibili che porteranno alla desertificazione di quasi metà del pianeta. Miliardi di persone dovranno spostarsi per le temperature troppo alte, mancanza di cibo e acqua, guerre. Il tempo che ci rimane è quasi finito, la sfida di fronte a noi è la più grande mai affrontata dal genere umano. Dobbiamo metterci tutti noi stessi, dobbiamo costruire una nuova speranza.

Visione

Ultima Generazione nasce dal sogno di una società equilibrata, responsabile e consapevole, in cui l’essere umano sappia vivere in armonia con gli altri, con l’ambiente circostante e con tutte le forme di vita. Vogliamo un Paese che abbia un piano concreto di adattamento al collasso degli ecosistemi e che questo piano sia realizzato coinvolgendo le persone e le comunità interessate.Questa trasformazione non avverrà spontaneamente, ma richiede uno sforzo comune e una volontà decisa. Vogliamo cambiare le cose e vogliamo farlo in modo etico, fondato su valori.Vogliamo un’economia giusta, in cui soldi, risorse e servizi sono distribuiti in modo equilibrato. Chi può dare di più dà di più e ciascuno riceve secondo il proprio bisogno. E’ un modello economico basato sulla cooperazione, che tutela le persone e l’ambiente, e garantisce loro un futuro.

Promuoviamo un modello di agricoltura rigenerativa, che non utilizza pesticidi e fertilizzanti, che rispetta la pianta e il terreno, utilizzando poca acqua e garantendo la biodiversità e la fertilità a lungo termine.Sosteniamo le produzioni locali, stagionali e a basso impatto ambientale. Produzioni che sostengono i piccoli agricoltori, perché siano pagati il giusto prezzo e non messi al muro dalle grandi imprese.Sosteniamo l’abolizione degli allevamenti intensivi, la diminuzione del consumo di carne e di prodotti di origine animale, pagando il giusto prezzo agli allevatori per il loro lavoro e fornendo sostegno economico reale per passare a nuovi modelli di produzione.Questo ci renderà più adattabili alle incertezze del futuro, più liberi dalle oscillazioni dei prezzi decisi dal mercato, e più uniti come comunità locali.

Desideriamo un mondo senza guerre, libero da sfruttamento e dinamiche di dominio. Siamo  orgogliosamente antifascisti.

Crediamo che ogni persona abbia il diritto di muoversi e di spostarsi liberamente, senza ostacoli ingiustificati.

Sogniamo una società responsabile, che pensa al bene comune, in cui le relazioni sono basate sul rispetto e sulla cooperazione. Crediamo in un mondo che dà uguali diritti a tutti, indipendentemente dalla loro ricchezza o dalla loro istruzione. Crediamo in un mondo in cui le persone sono considerate uguali a prescindere dal colore della pelle, dall’origine geografica, dalla loro lingua o dalla loro religione.

Crediamo in un mondo in cui la donna ha uguali diritti e possibilità rispetto all’uomo, perché possa realizzarsi pienamente come persona e nella società.

Sogniamo un mondo che pensa ai giovani e ai bambini, che li rispetta e che li coinvolge nelle decisioni e nel cambiamento. Che dona loro riconoscimento e dignità.Sogniamo un mondo in cui la società è riconnessa con gli altri animali, con le piante e gli altri esseri viventi. In cui sappiamo di far parte di un equilibrio più grande di noi.

Immaginiamo inoltre un sistema educativo diffuso e accessibile, orientato alla responsabilità e alla collaborazione, che possa supportare questi cambiamenti e promuovere una cittadinanza consapevole.

Cultura

Diciamo la verità sulla situazione in cui ci troviamo. Ma diciamo anche la “nostra verità” ossia quello che pensiamo e che sentiamo. Ci prendiamo la responsabilità di farlo anche quando è una verità dolorosa e che può non piacere. Parliamo in modo sincero e diretto, con rispetto ed empatia. La libertà non significa fare solo ciò che si vuole, ma prendersi le proprie responsabilità. Per noi, libertà significa fare ciò che è giusto, anche quando comporta delle conseguenze.

Siamo persone normali, non siamo martiri né eroi. Prendiamo delle decisioni e delle scelte difficili, che possono avere ricadute più o meno pesanti. E’ difficile, ma è la difficoltà che milioni di persone comuni vivono ogni giorno nella propria vita. Anzi, tantissime persone si trovano in situazioni ben più gravi delle nostre. Perciò accettiamo multe, denunce e carcere senza prendere il ruolo di vittime. E allo stesso tempo ci uniamo insieme per farci forza e affrontarle, insieme ad altre difficoltà, con rispetto e dignità.

Crediamo nell’importanza dei leader e delle leader. Pensiamo che sia fondamentale che in un gruppo ci siano persone che si assumono la leadership, ovvero che “accettano la responsabilità di far sì che gli altri raggiungano uno scopo condiviso, e lo fanno in condizioni di incertezza”. Riconosciamo persone che mostrano caratteri da leader e allo stesso tempo sappiamo che esistono tipi di leadership differenti, che molte doti si possono imparare, e che ciascuno e ciascuna di noi può trovare il proprio ruolo.

Chi comincia è a metà dell’opera. Pianifichiamo e ci confrontiamo nella giusta misura per poi prendere una decisione e vedere come va. Sappiamo che la perfezione non esiste e che è inutile aspettarla. Quindi non siamo un gruppo che discute all’infinito e che non parte finché non è tutto perfetto. Ci diamo da fare. Come gruppi e come persone ci dedichiamo con serietà e impegno al progetto e ai nostri compiti, pur senza dimenticare di prenderci cura di noi stessi e degli altri. Sbagliando si impara. Chi non sbaglia, non impara, e ogni errore è un’opportunità per crescere. Perciò al termine di un lavoro o di un periodo ci diamo critiche costruttive,  perché il fallimento è solo il primo passo verso il successo e miglioriamo continuamente grazie ad esso.

Ci mettiamo al servizio del progetto, lasciando da parte i nostri interessi personali e il nostro ego.Ci prendiamo la responsabilità delle nostre parole e delle nostre azioni, anche nei rapporti tra noi e verso l’esterno.Cerchiamo di confrontarci in modo costruttivo, senza un punto di arrivo: la critica e l’autocritica sana e la crescita individuale e di gruppo sono responsabilità di ognuno. Ci critichiamo con benevolenza ma onestà quando lo scopo è migliorare come progetto e come gruppo.Cerchiamo di parlarci in modo sincero e diretto. Anche se è difficile, cerchiamo di non parlare alle spalle e di affrontare i problemi direttamente con le persone coinvolte, facendoci aiutare se necessario. Ci parliamo con rispetto, sincerità e onestà e lo facciamo per il bene dell’altro, del gruppo e di noi stessi.

Ci relazioniamo tra noi cercando di non ricorrere alla prevaricazione e alla violenza.Ci impegniamo a costruire tra noi un rapporto di fiducia, rispetto, alleanza, chiarezza e supporto. Ci rispettiamo e collaboriamo, a prescindere da simpatie e amicizie, sapendo che non sempre chi è nostro amico ha più ragione degli altri.

Affrontiamo gli inevitabili conflitti che si generano attraverso percorsi di trasformazione del conflitto affidati a persone con le competenze necessarie. Quando il conflitto è di natura personale, supportiamo le persone coinvolte in un percorso che le aiuti a comprendere le ragioni dell’altra per arrivare a una riconciliazione o accordi di convivenza.

Intraprendiamo percorsi di crescita per migliorare come persone e come gruppo, incoraggiandoci e dandoci forza a vicenda. Allo stesso tempo sappiamo che la perfezione non esiste, che nessuno nella vita può considerarsi “arrivato”. 

Siamo un gruppo di persone comuni, non di attivisti. Ciascuno di noi ha la propria storia e il proprio percorso di vita. Abbiamo idee per certi versi diverse. In molti casi, queste idee possono convivere tra loro senza che per forza dobbiamo identificare un “giusto” e uno “sbagliato”.Siamo aperti e accoglienti verso chi è diverso e non mettiamo limite alla loro partecipazione fintantoché sono d’accordo con le idee di Ultima Generazione espresse in questo documento. Incoraggiamo la loro partecipazione anche se non sono “come noi li vorremmo”.

Valori

La nostra storia, le nostre azioni e la nostra visione del futuro sono costruite su cinque (più uno) valori:

0) La Nonviolenza

La Nonviolenza è il valore fondante, quello che attraversa e guida l’intera organizzazione. Cerchiamo di praticare la Nonviolenza non solo nelle nostre azioni esterne, ma anche nelle nostre relazioni interne, riconoscendo la portata rivoluzionaria di questo cambiamento. La Nonviolenza non è solo il mezzo, ma anche il fine e il fine della Nonviolenza è la riconciliazione tra tutti gli esseri umani e con la Natura. Per questo noi non odiamo i nostri avversari nonostante li contrastiamo con tutte le nostre forze. Non vogliamo neppure il loro dolore. Ci opponiamo al sistema corrotto e ingiusto che genera violenza. Ci opponiamo alle persone che esercitano violenza. Allo stesso tempo, non agiremo violenza contro di loro, non le odieremo ma continueremo a credere nel loro potenziale e nella possibilità di migliorare ed essere in futuro reintegrate nella nostra comunità.Siamo completamente concentrati su ciò che di positivo possiamo fare giorno per giorno e sul valore del nostro esempio. Siamo esigenti ma comprensivi con noi stessi e con il prossimo.

1) Il Conflitto

È la forza generatrice di ogni cambiamento, per questo motivo portiamo il conflitto sia verso l’esterno, sia verso l’interno. Una sana cultura del conflitto è quella che ci permetterà di crescere, come individui, come organizzazione e come società. Una società senza conflitto perde la possibilità di rinnovarsi e progressivamente perde la libertà ed ogni altra conquista sociale.

Nella nostra organizzazione esprimiamo il disaccordo e ci confrontiamo apertamente e con sincerità quando abbiamo divergenze di opinioni. Lo facciamo non allo scopo di vincere un dibattito o di “avere ragione” ma per costruire e migliorare continuamente il progetto. Impariamo a prenderci le responsabilità di quello che diciamo e quando vogliamo un cambiamento ci prendiamo la responsabilità concreta di portarlo avanti e di metterlo in pratica.

2) Il Dolore

Sappiamo che con il collasso climatico e sociale sarà più difficile mantenersi, perderemo anche i beni di base, saremo costretti a spostarci, potremmo perdere dei nostri cari o la nostra casa. Ci vuole coraggio per riuscire a vivere il dolore, ci vogliono forza e consapevolezza per gestire utilmente la rabbia che ne scaturisce o per non finire schiacciati dalla sofferenza. Accettare questo dolore è il primo passo per poterci convivere e per elaborare il lutto.

3) La Cura

Cura significa responsabilità, fiducia, rispetto, umiltà e dignità; è la motivazione per cui sappiamo che è l’Amore che tiene in piedi il mondo.  La cura è verso noi stessi, verso le altre persone, gli animali, le piante e gli alberi, verso tutti gli elementi viventi e non. E’ un valore che tiene in considerazione i bisogni materiali, emotivi e psicologici dell’Altro. La Cura è un valore concreto, che sta nei piccoli gesti e nella semplicità.Vogliamo che i ruoli di cura all’interno della società abbiano il rispetto e il riconoscimento che meritano. Allo stesso tempo è un valore che viene intrapreso da tutti, che attraversa tutto quello che siamo e facciamo. 4) Il Sogno e la Riconnessione.  Ci unisce il sogno di un futuro migliore e di una società libera ancora da costruire. Sappiamo che quello che ci aspetta è difficile, è enorme, e fa paura.  Ma possiamo lavorare per costruire il futuro che vorremmo: un futuro di pace, una società libera, un mondo giusto fatto di collaborazione e di Amore. Sogniamo un mondo in cui riusciamo a riconnetterci con le altre persone, gli altri animali, e la natura.

Nel valore del sogno c’è anche la possibilità di un mondo di abbondanza, dove tutti hanno accesso a tutto ciò che occorre per vivere una vita piena, nessuno sottrae ad altri, accumulando per se stessi, e tutto quello che c’è è utile, duraturo, piacevole, costruito con amore, condiviso e usato con cura.E’ un’abbondanza di servizi, di amicizia, di relazioni, di stimoli per la crescita individuale e collettiva.

4) La Frugalità

Abbondanza non significa avere e produrre più del necessario, sperperare beni, e mettere al primo posto i soldi.Imparare la frugalità significa per noi tagliare il superfluo, non ricercare la felicità nei beni materiali ma piuttosto nella semplicità e nella relazione con se stessi e con gli altri.La visione di questo mondo di abbondanza, frugale e solidale ci farà da guida e da stimolo per cambiare noi stessi e realizzare quel percorso di liberazione che parte prima di tutto dal sé più profondo e che da lì si irradia e si espande.

Strategia

La nostra visione è ambiziosa; il nostro è un progetto di lungo periodo che mira a scardinare cambiare lo status quo e intervenire su chi contribuisce a mantenerlo. Vogliamo vedere un’Italia in cui si sta realizzando tutto quello che serve per raggiungere i più ambiziosi obiettivi di mitigazione del riscaldamento globale, dove i necessari piani di adattamento alla crisi climatica sono progettati e attuati con la piena ed effettiva partecipazione delle popolazioni interessate e che prevedano, come elemento imprescindibile, un’equa redistribuzione di reddito, ricchezze, beni e servizi.  Vogliamo perciò darci una direzione, una strategia di più anni che si scompone poi in campagne più brevi, di alcuni mesi.

Queste campagne hanno obiettivi concreti, simbolici e di forte interesse sociale per mostrare l’ipocrisia delle istituzioni e provare ad ottenere vantaggi reali per le persone. Crediamo che lo Stato sia ancora in questa fase storica il motore per modificare la società nel breve tempo che ci resta. Allo stesso tempo, cominciamo a preparare organizzazione dal basso e alternative per il momento in cui le istituzioni che conosciamo crolleranno l’una dopo l’altra.

Usiamo la resistenza civile nonviolenta come metodo. Pensiamo sia evidente come petizioni, marce e metodi convenzionali non siano adeguati davanti alla gravità della situazione. Questo non significa che pensiamo di essere persone migliori di chi non è disposto a questa forma di lotta. Sappiamo che non possiamo fare tutto noi e tutto da soli: per questo cercheremo di relazionarci sempre di più con altri gruppi e altre associazioni e di arricchire la strategia con la nostra diversità.

La resistenza civile comprende al suo interno centinaia di tattiche diverse, dando la possibilità di coinvolgere persone diverse. Noi sappiamo di poter coprire una parte di queste tattiche: facciamo soprattutto azioni dirette, pubbliche, disturbanti, che fanno pressione per raggiungere il nostro obiettivo e che allo stesso tempo influenzano il dibattito pubblico su temi centrali e sull’obiettivo del nostro progetto. Per queste azioni dirette accettiamo di agire creando anche disturbo al pubblico e provocando milioni di conversazioni. Lo facciamo sapientemente, a seconda della campagna e della strategia che stiamo attuando. Sappiamo che disturbare il pubblico in modo pacifico non diminuisce il consenso sul nostro obiettivo, sulla lotta che stiamo portando avanti. Non siamo qua per piacere, ma siamo qua per lanciare l’allarme e raggiungere i nostri obiettivi. Più aumenteranno i nostri numeri, più il rischio potrà essere condiviso e potremo approcciarci a tattiche più convenzionali. Tuttavia, non illudiamoci. Per avere successo, una rivoluzione deve passare attraverso una fase repressiva. Più saremo vicini al successo, più verremo repressi anche per piccole proteste o gesti innocui. Durante una dittatura, anche una petizione può causare il carcere o la morte. Prepariamoci a tutto, più il gioco si farà rischioso, più saremo vicini alla nostra vittoria.

Ci predisponiamo per fare una mobilitazione di massa. Organizziamo incontri pubblici in tutto il paese, nelle città e nelle province, utilizzando il clamore delle nostre azioni e l’attenzione mediatica per attirare nuove persone. Cerchiamo di attivare l’emotività delle persone, fondamentale per la presa di consapevolezza. Cerchiamo di attivare una varietà di persone comuni senza precedenti esperienze politiche, di diverso genere, età e classe sociale. Vogliamo indirizzare l’inevitabile rabbia delle persone, quando esploderà, verso una rivoluzione nonviolenta.

Utilizziamo la tecnologia e i social, ma non dimentichiamo l’importanza delle relazioni dal vivo.Negli ultimi anni i social e internet hanno svolto un ruolo sempre più importante nelle proteste. Vogliamo sfruttare questi mezzi come potenti altoparlanti e aggregatori sociali. I social media possono accelerare la mobilitazione ma non creano comunità che durano negli anni. Nella nostra strategia diamo quindi importanza alla relazione reale tra persone, agli incontri dal vivo. Diamo molto valore alle emozioni e al creare incontri in cui avvengano reali relazioni umane. Soltanto relazioni profonde ci permetteranno di prolungare la resistenza per tutto il tempo necessario per abbattere il regime e le continue emissioni delle élites.

Organizzazione

La nostra organizzazione segue una gerarchia funzionale, cioè una struttura con un gruppo dirigente (il “Gruppo Nucleo”) e che crede nell’importanza di avere leader su più livelli. La definiamo funzionale perché a) cerca di essere funzionale al progetto comune e non a interessi personali di potere e di privilegio, b) cerca di essere etica. Il Gruppo Nucleo coordina le attività principali e si prende cura delle risorse più importanti per il progetto.

Oltre al gruppo che guida, ci dividiamo in gruppi di lavoro e gruppi locali: ogni gruppo ha un proprio compito specifico, delle proprie specifiche responsabilità. In merito a questo compito, che viene reso trasparente e chiaro al resto dell’organizzazione, ogni gruppo ha autonomia e potere decisionale. Ci sono quindi gruppi che si occupano della comunicazione, altri che forniscono supporto legale e così via. Ogni gruppo a sua volta definisce al proprio interno dei ruoli, in modo da distribuire maggiormente le responsabilità.

La nostra struttura cerca di distribuire potere e responsabilità, creando e accompagnando leader su più livelli. A tutti i livelli dell’organizzazione, creiamo ruoli formali, con mandati e compiti chiari. Combattiamo l’attitudine di guadagnare tanto potere attraverso le relazioni personali e non attraverso il lavoro e il servizio pratico per l’organizzazione. In questo modo, ogni persona ha la possibilità di prendersi sempre più responsabilità e potere all’interno dei propri compiti, in una visione di responsabilizzazione collettiva. Pensiamo che il potere richiede responsabilità: riconosciamo l’esistenza e la necessità dell’umile esercizio del potere, al servizio della comunità e del progetto.

Ci siamo dotati di una Costituzione, che riassume i principi organizzativi di Ultima Generazione, che definisce criteri di ingresso e di uscita dal gruppo Nucleo, criteri e modalità di allontanamento di una persona dalla comunità, eccetera.

Crediamo negli accordi di gruppo, ossia regole condivise che ci permettono di lavorare meglio e di creare una buona squadra. Ogni gruppo può decidere i propri accordi, o adottare quelli base suggeriti.

Lavoriamo perché ci sia chiarezza e accessibilità delle informazioni in tutti i livelli della struttura.

Ci affidiamo alla facilitazione come strumento al servizio dell’organizzazione. La facilitazione è l’arte di guidare i gruppi verso riunioni efficaci, con turni di parola chiari, agende strutturate e obiettivi concreti. Permette di concludere gli incontri con decisioni condivise e compiti ben definiti. Non è solo una tecnica, ma un approccio che valorizza sia i processi che le persone, eliminando il caos delle riunioni disorganizzate e rendendo il lavoro più produttivo e inclusivo.

La nostra modalità di lavoro segue un modello “pianificazione – attuazione – valutazione e apprendimento – pausa”. Ogni gruppo e ogni ruolo pianifica i passi successivi rispetto al proprio compito. Passa quindi all’azione, all’attuazione del piano. Raccoglie informazioni su come sta andando e su quali sono i risultati. Al termine di un periodo prestabilito (di solito alla fine di una campagna o di un periodo di azioni) si fanno quindi delle valutazioni su come è andata, ci si condivide opinioni, si fa lavoro di critica e autocritica. E ci si prende un momento di riposo, prima di ripianificare. Tutto questo è importante per migliorare, per darci come obiettivo l’apprendimento continuo e per aggiustare il tiro man mano che aumenta la nostra esperienza.
Se ti ritrovi nella nostra visione del mondo e nei nostri valori, se sei d’accordo con la nostra strategia, se condividi i principi organizzativi e della cultura del lavoro, sei benvenuto / benvenuta in Ultima Generazione. Abbiamo bisogno di te!