Risotto d’autore o spesa al supermercato di un mese? Dilemma quotidiano
Milano, 19 marzo 2025 – Alle 14.00, cinque persone aderenti alla campagna Il Giusto Prezzo di Ultima Generazione, si sono presentati al Ristorante Cracco, nella Galleria Vittorio Emanuele II, per rompere la bolla di privilegio di chi, come politici e élites, si può permettere di pagare un conto che vale la spesa mensile di una famiglia italiana. Le persone hanno esposto striscioni con scritto “Il giusto prezzo” e “Ultima Generazione”, poi si sono sedute sul pavimento. Un’altra persona ha dialogato con i passanti all’interno della Galleria sul tema della campagna. Alle 14.20 sono arrivate le forze dell’ordine, che hanno denunciato a piede libero le cinque persone.
IL LUSSO DI POCHI E LA FAME DI MOLTI
Il 57% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese: sono milioni di famiglie italiane che lottano ogni mese per pagare la spesa, l’affitto, la bolletta del gas. Rinunciano ad una cena fuori, a riparare ciò che è rotto da mesi. Non si tratta di persone ai margini della società, ma stiamo parlando di lavoratori, studenti, di genitori, genitori single, di pensionati che, nonostante anni di sacrifici, non riescono a far quadrare i conti. Milano ha un’anima solidale. È una città che ha sempre saputo aiutare, accogliere e costruire reti di supporto. Oggi, questa tradizione non è sparita: è nascosta sotto coltri di lusso, eccessi e disuguaglianza estrema. La disuguaglianza non “accade”. È frutto di politiche mirate alla massimizzazione dei profitti in ogni ambito: casa, studio, cura, cibo, lavoro. Siamo entrati in questo simbolo del lusso e dell’opulenza per ricordare che, al di fuori dei salotti dorati, c’è un paese che lotta per sopravvivere; mentre c’è chi brinda con champagne e gusta antipasti da 50 euro l’uno, qualcuno si chiede: perché chi lavora duro deve scegliere tra mangiare sano o pagare le bollette? È ora di rendere questo lusso impossibile da ignorare.
Rebecca, 21 anni, ha dichiarato durante l’azione: “Sono una studentessa ed oggi sono qui a Milano al ristorante di Carlo Cracco; dentro un ristorante come questo, e in tutti i ristoranti di lusso, una cena costa come il mio affitto mensile da studentessa fuori sede. Anche lo studio sta diventando un privilegio, gli agricoltori sono in ginocchio, e noi che facciamo la spesa paghiamo sempre di più, e il carrello è sempre più vuoto. Oggi sono scesa in azione per chiedere il giusto prezzo, sia per chi compra, sia per chi produce. Vi faccio una domanda: è più importante un risotto d’autore, o una bolletta pagata?”
La richiesta rivolta a Carlo Cracco è di aprire le porte del suo ristorante, ogni giovedì, offrendo pasti gratuiti a persone al di fuori della sua abituale clientela. Un gesto concreto per sostenere chi sta affrontando difficoltà, dimostrando che la buona cucina può essere anche un atto di solidarietà.
LA CAMPAGNA “IL GIUSTO PREZZO”
Viviamo in un mondo distorto, avvolto in una totale illusione di abbondanza. Passeggiando tra le luci dei supermercati, con scaffali traboccanti e frutti perfetti, nessuno vede cosa si nasconde dietro: eventi climatici estremi che distruggono i raccolti, case, vite, e piccoli agricoltori schiacciati da prezzi imposti, debiti e regole scritte per avvantaggiare solo la grande distribuzione organizzata, l’agribusiness e i manager delle multinazionali. Per questo, la crisi climatica è sempre più spesso sinonimo di chiusura della propria azienda. Dall’altra parte, le famiglie italiane vedono i prezzi dei beni e servizi essenziali salire inesorabilmente, mentre i salari sono fermi da anni.
COSA CHIEDIAMO?
PROTEGGERE I RACCOLTI: L’agricoltura italiana sta affrontando una crisi senza precedenti. Siccità, ondate di calore, grandinate e alluvioni devastano i campi, compromettendo raccolti e coltivazioni. Dobbiamo proteggere i raccolti e, per farlo, è necessario promuovere una transizione verso un nuovo sistema agricolo che sia resiliente e sostenibile economicamente ed ecologicamente.
AGGIUSTARE I PREZZI: Il costo degli alimenti nei supermercati sta diventando insostenibile, mentre ai produttori arriva solo una minima parte del prezzo finale. Chiediamo alle Istituzioni di intervenire immediatamente per garantire un giusto prezzo al cibo, equo per chi compra e per chi produce.
FAR PAGARE I RESPONSABILI: Chi rompe paga. Vogliamo che a finanziare questa transizione verso un sistema agricolo più sostenibile non siano le nostre tasse ma siano, piuttosto, gli extraprofitti dei reali responsabili della crisi attuale – la finanza, la GDO, i top manager delle multinazionali del cibo e l’industria del fossile.