Per il tribunale di Firenze il fatto non sussiste – Blocco stradale a Padova
ULTIMA GENERAZIONE: PER IL TRIBUNALE DI FIRENZE IL FATTO NON SUSSISTE
NON CI FERMIAMO: BLOCCO STRADALE A PADOVA.
Firenze e Padova, 20 novembre 2023 – Il messaggio del Tribunale di Firenze è chiaro: Simone, Laura e Beatrice, incollandosi al quadro della Primavera di Botticelli, non hanno commesso un reato. Questo ci solleva, ma non ci consola: il Governo ancora non si impegna a mettere in sicurezza la popolazione dalla crisi climatica preparandosi ad affrontarla e ad aiutare economicamente le famiglie, le aziende e i territori colpiti in questi mesi in Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Con la disobbedienza civile siamo pronti a prenderci la responsabilità delle nostre azioni, chiediamo al Governo e al Parlamento di fare lo stesso.
PROCESSO AL TRIBUNALE DI FIRENZE PER AZIONE ALLA PRIMAVERA DI BOTTICELLI
Stamattina, Simone ha attraversato le porte del Tribunale di Firenze con le scarpe infangate. É il fango che rappresenta il disastro vissuto a Campi Bisenzio, di Prato, dell’Emilia Romagna e delle Marche. Per l’azione di Ultima Generazione alle Gallerie degli Uffizi, Simone, Laura e Beatrice sono stati accusati di manifestazione non-preavvisata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Oggi, durante l’udienza che apriva il processo, il giudice ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Per il Giudice, incollarsi al vetro di protezione della Primavera di Botticelli non costituisce un fatto meritevole di essere condannato.
“Siamo contenti di questa sentenza perché rende giustizia perchè quello che è stato fatto era una manifestazione di dissenso ma soprattutto di libera espressione del pensiero, dell’opinione all’interno di una dialettica che è la base delle democrazie moderne” ha dichiarato l’avvocatessa all’uscita dell’aula.
IL GOVERNO CONTINUA A IGNORARCI: AZIONE A PADOVA
Alle 8.30, cinque persone aderenti alla campagna di Ultima Generazione hanno bloccato via Antonio Grassi a Padova srotolando uno striscione arancione con la scritta FONDO RIPARAZIONE. L’azione è durata fino alle 8:45 quando le forze dell’ordine hanno sgomberato la carreggiata.
“Nei prossimi dieci giorni, nove persone di Ultima Generazione andranno in contro a tre processi. Stiamo semplicemente chiedendo al governo di agire sulla crisi climatica e sociale che sta lasciando senza casa centinaia di persone. La prossima regione colpita potrebbe essere il Veneto. È ora di prendere posizione e scendere in strada.” ha dichiarato Alessandro.
L’azione alle Gallerie degli Uffizi del luglio 2022 è stato solo uno degli innumerevoli campanelli d’allarme rimasti ignorati. Il Governo si rifiuta di ascoltare i cittadini e abbiamo visto che si è trovato totalmente impreparato ad affrontare le alluvioni degli ultimi 6 mesi. Chiediamo che il Governo si prenda le sue responsabilità e non smetteremo di esprimere le nostre richieste con i mezzi nonviolenti che abbiamo fino a che non otterremo azioni concrete, ovvero soldi per le famiglie e i territori disastrati. Perché il governo anziché continua a sprecare tempo prezioso, elaborando disegni di leggi per distrarre l’attenzione delle persone dai problemi del Paese, quando dovrebbe comportarsi con serietà e responsabilità e ridirezionare tutte le energie e soldi nella prevenzione e adattamento alla crisi climatica? Il problema è che la crisi climatica e sociale non si può reprimere, bisogna intervenire. Ci chiediamo dunque: quale ddl quando le strade saranno nuovamente bloccate da acqua, fango e alberi? E quale ddl proporranno quando ci saranno migliaia di persone a bloccare le strade?
UNITEVI A NOI PER CHIEDERE UN FONDO RIPARAZIONE
La nostra richiesta di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo scendiamo in strada, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.