La maggior parte della comunità scientifica concorda: l’uomo è responsabile del riscaldamento globale.

La quasi totalità della comunità scientifica globale concorda nell’affermare che le attività umane sono responsabili del riscaldamento globale che stiamo vivendo in questi decenni e che ci sta portando sempre più vicini al collasso.

A volte vorremmo pensare che non sia così, che non possiamo aver scelto di suicidarci e portare la nostra società al collasso, eppure questa è la dura realtà: l’uomo è responsabile.

Spesso in televisione e sui giornali sentiamo dire che non è così, che gli scienziati stanno discutendo e che molti non sono d’accordo con la tesi della responsabilità umana. Eppure negli ambienti accademici la maggior parte degli scienziati (tra il 90% e il 100%) concorda nel ritenere l’attività antropica come principale causa del riscaldamento globale (Anthropogenic Global Warming, abbreviato AGW).

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Lo studio di John Cook

Nel 2013 John Cook pubblica uno studio in cui cerca di quantificare il consenso scientifico sull’esistenza dell’AGW (il riscaldamento globale legato all’attività umana).

I risultati di questo studio indicano che tra gli studi che si interrogano su AGW il 97,1% degli abstract degli studi concordano nel riconoscerne la validità (gli abstract sono delle sintesi utilizzate per velocizzare la lettura degli studi).

John Cook e il suo team per svolgere questo studio analizzano quasi 12 mila abstract di studi scientifici sul riscaldamento globale e i cambiamenti climatici globali pubblicati dagli anni ’90 al 20211.

Di questi abstract il 32,6% approva AGW, un piccolo 0,7% si dimostra contrario e un 0,3% è incerto. Il restante 66,4% non prende posizione, né sostenendo AGW né negandolo o dimostrandosi incerto.

Perché? La risposta a questo interrogativo viene dallo stesso autore che, citando un altro studio sul consenso scientifico sul cambiamento climatico (questa volta di Naomi Oreskes), ci dice chiaramente che gli scienziati generalmente concentrano le loro discussioni su questioni che sono ancora controverse o senza risposta piuttosto che su questioni su cui tutti sono d’accordo.

Con il passare degli anni infatti è aumentata la percentuale degli studi che non si interrogano sulla responsabilità umana ed è diminuita la percentuale di quelli che la negano.

In poche parole: siamo tutti consapevoli che l’uomo è responsabile del riscaldamento globale ed è inutile continuare a ripeterlo all’interno della comunità scientifica in ogni studio che facciamo.

 

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10 anni dopo lo studio di John Cook

Nel 2021 un nuovo studio condotto da Krista F. Myers (a cui ha collaborato lo stesso John Cook) si interroga nuovamente sulla diffusione del consenso scientifico nel vedere le attività umane come principale causa del riscaldamento globale che ci sta travolgendo.

In questo caso agli scienziati è richiesto un parere sulla temperatura terrestre e le risposte possibili erano quattro: “attività umana”, “schemi naturali”, “nessun riscaldamento” e “non saprei”.

Le risposte degli intervistati hanno visto un 91,1% riconoscere l’attività umana come responsabile del riscaldamento, un 7,9% attribuiscono a fattori naturali il riscaldamento e solo l’1% nega il riscaldamento stesso.

La percentuale del consenso è quindi diminuita? No, semplicemente gli scienziati non erano tutti legati alla ricerca sul clima. Tra gli esperti climatici confermati (quelli con oltre metà degli studi pubblicati negli ultimi cinque anni legati al clima e sottoposti a revisione) il 98,7% concorda nel riconoscere l’uomo responsabile dell’innalzamento della temperatura e solo l’1,3% vede fattori naturali nella causa. In questo caso nessuno nega.

A ogni esperto climatico è stato dato un punteggio in base alle pubblicazioni effettuate sul tema. La totalità degli autori di oltre 20 pubblicazioni sul riscaldamento globale concorda nel riconoscere AGW.

Non solo il consenso dei climatologi è quindi aumentato negli anni, ma anche il consenso generale su AGW.

Nel 2008 infatti uno studio di Peter T. Doran vedeva il consenso della comunità scientifica su AGW attestarsi a poco meno dell’80% (oggi 91,1%) e solo quello dei climatologi attivi nella ricerca orientarsi sul 97%.

 

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Cosa possiamo fare noi

Che la quasi totalità della comunità scientifica concorda nel riconoscere le attività umane come causa del riscaldamento globale è quindi un dato di fatto.

Tra la popolazione comune questo però spesso non accade e molte persone credono che il dibattito scientifico sia ancora orientato sull’accertare o meno la responsabilità umana. A contribuire a questa incertezza ci sono spesso giornali conservatori e lobby del fossile che spendono miliardi ogni anno per diffondere incertezza e negare le proprie responsabilità nel finanziare il suicidio collettivo in cui ci stanno trascinando.

È imperativo intensificare gli sforzi per coinvolgere ed educare le persone sul consenso scientifico sul cambiamento climatico. Tali sforzi sono essenziali per aiutare la nostra società a prendere decisioni più informate su come stabilizzare il nostro clima.” ci raccomanda Krista F. Myers nella conclusione del suo studio.

Quello che possiamo fare noi è divulgare queste notizie con le persone che conosciamo affinché anche l’opinione pubblica diventi consapevole del collasso climatico a cui stiamo andando incontro.