Sessismo contro Beatrice, le offese arrivano anche dai giornalisti
ULTIMA GENERAZIONE: SESSISMO, NON SOLO SOCIAL. LE OFFESE DEI GIORNALISTI CONTRO BEATRICE.
I commenti di Gonzato (Libero) e Cruciani (Radio24) sulla giovane intervenuta a Quarta Repubblica – Gli articoli su Mowmag e Linkiesta – Il podcast di Luca Bizzarri (Non hanno un amico) – La replica della 23enne
Roma, 18/9/2023 – Il sessismo ha colpito anche Ultima Generazione. Ad alimentarlo però non sono stati solo gli hater sui social, ma anche trasmissioni tv e radio, quotidiani e siti. A farne le spese è stata una giovane di 23 anni che lunedì 11 settembre è stata invitata a partecipare alla trasmissione di Rete 4 “Quarta Repubblica”.
Beatrice, unica donna in uno studio di uomini “maturi”, voleva parlare delle ingenti perdite di vite umane legate alle ondate di calore, dei fondi pubblici che ogni anno lo Stato regala alle aziende del fossile e del Fondo riparazione da 20 miliardi di euro che Ultima Generazione chiede al Governo di istituire per riparare i danni che la popolazione e le aziende hanno subito e subiranno a causa degli eventi meteorologici estremi (alluvioni, grandinate, incendi, siccità e così via) dovuti allo stravolgimento climatico provocato dall’uso dei combustibili fossili. Ma ha commesso un errore: non ricordava a memoria le fonti dei dati (tutti ufficiali e rapidamente verificabili) che stava citando. Di qui, la gogna sia durante la trasmissione che successivamente, in una serie di articoli e trasmissioni per preparare le quali c’era tutto il tempo di fare le dovute verifiche sulle fonti.
LA VERGOGNA SU LIBERO E RADIO24
Passa un giorno intero e, mercoledì 13 settembre, Libero pubblica a pag. 12 un articolo dal titolo “L’eco-maestrina in tivù dà i numeri a casaccio”. Catenaccio: “Beatrice Pepe grida a decine di migliaia di morti per il caldo e accusa l’Italia di investire 60 miliardi nel fossile. Gli stessi attivisti la sfottono”.
Il giornalista Alessandro Gonzato inizia il suo articolo accostando l’amnesia di Beatrice a quella di un’altra donna che, da sottosegretaria all’Economia, aveva commesso l’errore di contraddire un uomo che aveva raggiunto il vertice delle istituzioni. Di qui un confronto continuo tra gli errori delle due donne, che ha il solo scopo di sostenere che la giovane mente, senza la necessità di dimostrarlo. Gli basta un’allegoria: ci sono persone incompetenti, donne, che si permettono di sfidare uomini più adulti e capaci, mostrando la loro inettitudine e la loro stupidità.
Non sente la necessità di verificare le fonti e dire che i dati citati da Beatrice sono autentici; che, ad esempio, i 18.000 morti per le ondate di calore (dell’Istituto di Barcellona per la salute globale, pubblicata su Nature Medicine) sono stati riportati da numerose testate nazionali, tra cui AdnKronos, Rai News, Il Sole 24 Ore, addirittura Il Giornale. La veridicità delle notizie, del resto, deve interessargli poco se non si premura neanche di verificare i dati anagrafici della persona che sta criticando e ne sbaglia sia l’età che il luogo di nascita, scrivendo che ha 29 anni ed è originaria di Torino. Ma, poi, le informazioni su età e città natale erano davvero di qualche utilità nel suo articolo? Cita quindi alcuni commenti lasciati sui social, senza dubbio alcuno, da hater, attribuendoli agli stessi “attivisti”. E chiosa “Lunga vita televisiva e non a Beatrice Pepe, dispensatrice di buon umore”.
Ma c’è davvero poco da ridere: verità, pertinenza e continenza sono state asfaltate con fierezza. E con buona pace dell’Ordine dei giornalisti.
Il giorno prima, il 12 settembre, Giuseppe Cruciani dai microfoni di Radio 24 aveva fatto nome e cognome di Beatrice e aveva detto: “Questa tizia, peraltro nemmeno troppo male, soprattutto quando mostra le parti intime…”. Salvo poi cercare di metterci una toppa il giorno successivo, affermando che intendeva dire di trovarla più bella che intelligente e che avrebbe usato gli stessi termini se si fosse trattato di un uomo.
IL CONTRIBUTO DI MOWMAG E LINKIESTA
Anche due siti si sono uniti al coro. MowMag il 12 settembre ha titolato “Ok, ma chi caz*o è Beatrice Pepe, attivista di Ultima Generazione protagonista in tv?” e Linkiesta ha rilanciato il giorno successivo con “Ultima gnocca. Ideali, carni sode e la cosa più bella vista in tv”. Spiace che gli articoli portino la firma di due donne. Anche qui nessuna verifica sui dati, né sull’età della ragazza (riportata erroneamente anche su Linkiesta).
IL PODCAST DI LUCA BIZZARRI
In ultimo, ricordiamo le parole usate da Luca Bizzarri nella puntata del 13 settembre del Podcast “Non hanno un amico”, il quale ha infierito su Beatrice attribuendole “affascinante ignoranza” e “vanità” e parlando di lei come “attivista che si fotografa nuda ma con i capezzoli coperti perché sennò la bannano da Instagram”.
(https://open.spotify.com/episode/0WRi6BmeJvDuqdUQ7KWDNV?si=b148b61a2ea9417c).
LA REPLICA DI BEATRICE SUI SOCIAL
La video risposta corre sui social. In un reel sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram di Ultima Generazione Beatrice prende il via dai commenti, irripetibili, che ha ricevuto su Instagram da quattro uomini. “Chi ca**o sono io? Sono Beatrice, ieri ho compiuto 23 anni”, inizia, parafrasando il titolo di MowMag.
“Lunedì sera ero ospite a Quarta Repubblica per tentare di parlare del #FondoRiparazione. Perché tutto questo odio allora? Perché queste offese, perchè questi apprezzamenti non richiesti, perchè questi commenti che mi riducono a un pezzo di carne per solo il fatto di essere donna?”
E prosegue: “Ed è qui la risposta: è essere donna, ed è essere donna in uno studio televisivo pieno di uomini maturi, ed è il giornale e la trasmissione di turno che preferisce parlare del mio aspetto esteriore, rispetto che parlare di quello che sto portando e cioè che stiamo andando incontro a un collasso climatico e che il nostro Governo non ci sta proteggendo”.
I commenti che ha ricevuto si sono focalizzati “sul mio viso, sul trucco che mi hanno fatto, sulle mie tette, sui miei post di Instagram”. poche persone, d’altro canto si sono preoccupate “di andare a verificare se i dati che stavo portando, non ricordando le fonti, erano veri. Perché la mia voce vale meno del mio viso?”
E conclude: “io continuerò a prendermi spazi in televisione soltanto perché sono una ‘bella ragazza’ e portare un messaggio di verità. Perché la scomodità non la portiamo soltanto in strada ma anche negli spazi che ci vogliono zitte e carine. per quanto tenteranno di sminuirci, di silenziarci, noi continueremo a portare un messaggio di alternativa. Perché l’alternativa a questo sistema è possibile e sempre più persone ci stanno credendo e si stanno unendo”.