ROMA, TORNANO I BLOCCHI STRADALI DI ULTIMA GENERAZIONE: INTERROTTO IL TRAFFICO IN VIALE TOR DI QUINTO
Ultima Generazione scende di nuovo in strada, per l’emergenza climatica e contro ogni politica repressiva. Le azioni continueranno fino a quando le richieste non saranno accolte dal governo.
Siccità, dissesto idrogeologico, inflazione dei beni primari, morti per inquinamento e miliardi di perdite per l’agricoltura non fanno cambiare passo al governo: l’unica risposta all’emergenza climatica rimane la repressione del dissenso.
Bisogna investire nella messa in sicurezza delle case, nell’abbassamento delle emissioni e non nel fossile. Gli eventi climatici estremi nel 2022 sono raddoppiati. Il disagio che stiamo creando noi in questo momento è nettamente inferiore ai disagi creati dalle grandinate di questi giorni. Chiediamo solo un po’ di fiducia agli automobilisti, lo stiamo facendo per tutti”, hanno spiegato le cittadine e i cittadini che hanno preso parte all’azione di questa mattina.
“La repressione sta diventando la risposta più facile al dissenso. Le azioni illegali a volte sono legittime e quelle degli attivisti climatici lo sono”. Queste le parole di M. Forst, relatore ONU, che sottolineano la forte incoerenza di un governo che invece di ascoltare preferisce criminalizzare. Un governo che con questi gesti eclatanti vuole intimidire e distogliere l’attenzione dalla propria incompetenza e da quella dei suoi predecessori. Stiamo perdendo decine di miliardi di euro di soldi pubblici a causa dell’emergenza climatica. L’agricoltura è in ginocchio, il 13% degli italiani è sul lastrico, la mancanza d’acqua vuol dire anche carenza di energia, la spesa per la sanità pubblica aumenta esponenzialmente a causa delle migliaia di persone che si ammalano di inquinamento. La coesione sociale è a rischio e i governi decidono di continuare a investire in trivellazioni e nel fossile. Non c’è più tempo: dieci anni fa i governi avrebbero già dovuto ridurre le emissioni del 3,3% ogni anno. Dobbiamo intervenire ora!
➤ Stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili