ULTIMA GENERAZIONE: FIRENZE, IMBRATTATO PALAZZO DELLA SIGNORIA
Bocciata revisione dei SAD, approvato ponte sullo stretto di Messina
Ipocrisie del Comune di Firenze su tema energetico green e tutela paesaggistica
IPOCRISIE DEL COMUNE DI FIRENZE SU TEMA ENERGETICO E TUTELA PAESAGGISTICA Il Palazzo è sempre lo stesso, ma chi attualmente lo abita ha perduto la visione di responsabilità per il futuro di tutta la propria comunità che, al contrario, fu appannaggio di quanti vi esercitarono il potere nel Rinascimento. Ai decisori politici di questo tempo è chiesto con urgenza di compiere un radicale cambiamento nell’amministrazione della comunità locale, se l’obiettivo, non procrastinabile, è quello di evitare il punto di non ritorno causato dalla catastrofe climatica già in corso. Il Comune di Firenze, infatti, continua a portare avanti scelte incompatibili con la necessità di ridurre le emissioni inquinanti, dovute all’impiego di fonti di energia fossili, e con quella di sviluppare fonti di energia rinnovabili; perseverando invece a intraprendere scelte assurde, che favoriscono l’aumento di emissioni di CO2, responsabili dell’aumento della temperatura e dell’inasprimento della catastrofe climatica. Benché l’amministrazione comunale nell’ottobre del 2022 abbia consentito l’installazione di pannelli fotovoltaici, ancora adesso pone divieti e forti limiti a tali installazioni. Infatti: è vietata in modo assoluto l’installazione di pannelli fotovoltaici nel centro storico della città; è obbligatoria l’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza per l’installazione di pannelli fotovoltaici nei perimetri delle aree di territorio comunale soggette a vincolo; è vietata l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle c.d. “core zone e buffer zone” del sito ville e giardini medicei in Toscana; non è consentita l’installazione di impianti fotovoltaici a terra nell’area “A” di formazione otto – novecentesca, centri storici minori, nel subsistema del bosco e nel subsistema dei fiumi Arno, Greve e Ema. Tutte “strozzature” burocratiche che scoraggiano i cittadini a investire in energie rinnovabili, perdendo anche l’opportunità di dar vita all’innovativo e solidale strumento delle “comunità energetiche”. Si annunciano passi avanti che vengono poi, però, disattesi; atteggiamento che, diversamente, non viene tenuto riguardo all’installazione di antenne paraboliche e ripetitori per cellulari anche nelle aree del centro storico e in luoghi di interesse paesaggistico. Mancano scelte veramente efficaci per ridurre il numero di auto con motori termici circolanti in città. In questo, si salda un’alleanza grave, con il recente comportamento del Governo Meloni che, in combutta con Polonia e Germania, ha fatto saltare definitivamente l’accordo europeo per lo stop dal 2035 della vendita delle auto a motore endotermico. Tutte scelte che concorrono ad allontanare l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi, e che ci stanno invece portando ad un catastrofico aumento di 2,5 gradi.
IPOCRISIE DEL COMUNE DI FIRENZE SU TEMA ENERGETICO E TUTELA PAESAGGISTICA Il Palazzo è sempre lo stesso, ma chi attualmente lo abita ha perduto la visione di responsabilità per il futuro di tutta la propria comunità che, al contrario, fu appannaggio di quanti vi esercitarono il potere nel Rinascimento. Ai decisori politici di questo tempo è chiesto con urgenza di compiere un radicale cambiamento nell’amministrazione della comunità locale, se l’obiettivo, non procrastinabile, è quello di evitare il punto di non ritorno causato dalla catastrofe climatica già in corso. Il Comune di Firenze, infatti, continua a portare avanti scelte incompatibili con la necessità di ridurre le emissioni inquinanti, dovute all’impiego di fonti di energia fossili, e con quella di sviluppare fonti di energia rinnovabili; perseverando invece a intraprendere scelte assurde, che favoriscono l’aumento di emissioni di CO2, responsabili dell’aumento della temperatura e dell’inasprimento della catastrofe climatica. Benché l’amministrazione comunale nell’ottobre del 2022 abbia consentito l’installazione di pannelli fotovoltaici, ancora adesso pone divieti e forti limiti a tali installazioni. Infatti: è vietata in modo assoluto l’installazione di pannelli fotovoltaici nel centro storico della città; è obbligatoria l’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza per l’installazione di pannelli fotovoltaici nei perimetri delle aree di territorio comunale soggette a vincolo; è vietata l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle c.d. “core zone e buffer zone” del sito ville e giardini medicei in Toscana; non è consentita l’installazione di impianti fotovoltaici a terra nell’area “A” di formazione otto – novecentesca, centri storici minori, nel subsistema del bosco e nel subsistema dei fiumi Arno, Greve e Ema. Tutte “strozzature” burocratiche che scoraggiano i cittadini a investire in energie rinnovabili, perdendo anche l’opportunità di dar vita all’innovativo e solidale strumento delle “comunità energetiche”. Si annunciano passi avanti che vengono poi, però, disattesi; atteggiamento che, diversamente, non viene tenuto riguardo all’installazione di antenne paraboliche e ripetitori per cellulari anche nelle aree del centro storico e in luoghi di interesse paesaggistico. Mancano scelte veramente efficaci per ridurre il numero di auto con motori termici circolanti in città. In questo, si salda un’alleanza grave, con il recente comportamento del Governo Meloni che, in combutta con Polonia e Germania, ha fatto saltare definitivamente l’accordo europeo per lo stop dal 2035 della vendita delle auto a motore endotermico. Tutte scelte che concorrono ad allontanare l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi, e che ci stanno invece portando ad un catastrofico aumento di 2,5 gradi.