Processo per l’azione ai Musei Vaticani sul Laocoonte

8/03/2023 | Comunicati stampa

Il valore stimabile di un basamento di marmo e il valore inestimabile della vita, ora in pericolo. Processo per cittadini di Ultima Generazione: Guido ed Ester rischiano fino a 3 anni di reclusione e una multa fino a 3.099 euro per il danneggiamento di un basamento di marmo su cui sono incollati due QR Code per le audioguide.

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ULTIMA GENERAZIONE: GUIDO, ESTER E LAURA A PROCESSO PER L’AZIONE AI MUSEI VATICANI

Guido ed Ester rischiano fino a 3 anni di reclusione e una multa fino a 3.099 euro per il danneggiamento di un basamento di marmo su cui sono incollati due QR Code per le audioguide

Il valore stimabile di un basamento di marmo e il valore inestimabile della vita, ora in pericolo

Roma, 7 marzo 2023 – Guido ed Ester, i due cittadini aderenti a Ultima Generazione che questa estate incollarono le proprie mani al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani, sono stati chiamati a comparire davanti al giudice del Palazzo del Governatorato, nella Città del Vaticano giovedì prossimo, 9 marzo. Con loro chiamata anche Laura, che era di supporto per produrre documentazione video e a cui è stato preso il cellulare da cui sono stati cancellati tutti i video prima della restituzione.

I reati di cui sono accusati Ester e Guido sono il presunto danneggiamento del basamento in marmo del gruppo scultoreo – lo stesso su cui sono incollati due QR Code per le audioguide – causato dall’uso di “adesivo sintetico particolarmente tenace e corrosivo”, più noto con il nome di Superattack.
A Guido e Laura viene imputata anche la mancata osservanza dell’ordine della gendarmeria di seguirli negli uffici. Rispetto alle prime ipotesi di reato la resistenza a pubblico ufficiale è stata eliminata dalle accuse in quanto del tutto inesistente e non potendosi considerare tale quella esclusivamente passiva messa in atto da Laura e Guido.

Guido ed Ester rischiano la reclusione da un mese a tre anni e una multa fino a 3.099 euro per chi “distrugge, disperde, guasta o in qualsiasi modo deteriora monumenti pubblici”; mentre Guido e Laura rischiano l’arresto fino a un mese o un’ammenda tra 21 e 310 euro previsto per “chiunque trasgredisce ad un ordine legalmente dato dall’Autorità competente”.

L’ANTEFATTO

Erano le 10:30 del 18 agosto 2022 quando Guido ed Ester hanno incollato le proprie mani alla base della statua di Laocoonte all’interno dei Musei Vaticani per lanciare l’allarme sull’emergenza climatica e sui rischi che comporta per l’umanità intera. Dopo pochi minuti dall’inizio dell’azione, l’intera sezione del museo è stata evacuata e alle persone presenti in supporto agli attivisti è stato sequestrato il cellulare, unico strumento capace di garantire che il processo si svolga in totale sicurezza.

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IL MITO

Laocoonte era un sacerdote troiano che, per proteggere i suoi concittadini, li invitò a lasciare fuori dalle mura il cavallo inviato come dono-trappola dagli ateniesi. I troiani non lo ascoltarono e decisero di introdurre il cavallo nella città. Morirono tutti nella notte, uccisi dai militari ateniesi che si nascondevano al suo interno. Il sacerdote e i suoi due figli vennero assaliti da enormi serpenti marini inviati dalla dea Atena, per aver tentato di ostacolare il suo popolo dal seminare morte e distruzione. 

“Il segnale d’allarme rimase inascoltato, l’ambasciatore del pericolo e i suoi figli morirono stritolati nel silenzio dell’incoscienza e l’intera città di Troia venne messa a ferro e fuoco, provocando la morte di tante persone ingenue ma innocenti. La statua ricorda la triste sorte alla quale andò incontro il sacerdote greco nel tentativo di salvare sé stesso, i propri figli e i cittadini tutti. Nel nostro movimento ci sono genitori, ci sono figli, uniti dalla volontà di spingere il mondo della politica a fare le scelte giuste per arginare il cambiamento climatico prima che sia troppo tardi”, spiegò Laura in quella occasione.

 

NOI SIAMO I FIGLI DI LAOCOONTE. L’APPELLO AL PONTEFICE

Due giorni dopo l’azione, Ultima Generazione scrisse un appello a Sua Santità, Papa Francesco

Nella lettera si spiega che “Il disturbo non è durato a lungo e non è stato arrecato danno al blocco di marmo che regge la scultura, ma vogliamo tuttavia motivare questo gesto. Lo scopo di queste persone non era quello di danneggiare l’opera o il museo o lo stato Vaticano, e nemmeno quello di cercare facile visibilità mediatica per sé stessi. Lo scopo, così come per analoghe azioni condotte precedentemente presso musei italiani, è quello di richiamare l’attenzione pubblica sul dramma della crisi climatica ed ecologica, su cui anche Voi avete scritto pagine esemplari per forza, lucidità, semplicità e chiarezza, e di cui continuate a parlare e a lanciare appelli che purtroppo, restano inascoltati”. Questa crisi è reale e tangibile come il blocco di marmo a cui le due persone si sono incollate, e sta già causando distruzioni, sofferenze, lutti. Costringe interi popoli a fame, sete, esodi da terre un tempo fertili, trasformate in deserti dal riscaldamento globale. Eppure la classe politica non se ne cura, perché dipende da chi ricava guadagni immorali e criminali da questa economia di rapina. “Come Laocoonte, che cercò di mettere in guardia i cittadini di Troia dall’inganno dei greci senza essere ascoltato, oggi sono scienziati, artisti, scrittori, comuni cittadini, il segretario generale dell’Onu e Voi stesso, Santo Padre, a portare il messaggio della drammatica urgenza di agire per evitare almeno i peggiori disastri di cui già ora si inizia a valutare la tragica entità… Disponiamo solo dei nostri corpi, delle nostre menti, dei nostri cuori. E abbiamo deciso di impegnarli per cercare di forare il muro di bugie e di silenzi, la quotidiana normalità che non ha più nulla di normale, in un mondo che muore, di fronte a un’umanità prossima a un nuovo, ancora peggiore genocidio. Siamo la lancia scagliata dal sacerdote troiano contro il ventre del cavallo di legno… Siamo i figli di Laocoonte che lottano per cercate di salvarsi dai serpenti di Atena, e che sperano che il loro Padre, questa volta, riesca ad aiutarli a sconfiggere”.

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POLITICHE A PASSO DI GAMBERO: ITALIA E GERMANIA CONTRARIE AL BANDO AI MOTORI A COMBUSTIONE ENTRO IL 2035

 

Oggi si è tenuto anche in Italia il Climate strike, lo sciopero per il clima avviato da Greta Thunberg nel 2019 e diventato un appuntamento fisso. Rispetto alla prima edizione l’umanità ha maturato la consapevolezza che il disastro climatico è adesso. Il 24 giugno 2021 il Parlamento ha approvato la legge UE sul clima, che rende giuridicamente vincolante l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. Ma più che passo svelto si sta muovendo a passo di gambero verso il raggiungimento di questi obiettivi.

Le politiche dei singoli Stati sono ancora troppo prone agli interessi dei grandi gruppi industriali legati al fossile. Ultimo esempio: la decisione di Italia e Germania (insieme a Polonia e Bulgaria) di affossare il bando ai motori endotermici entro il 2035. “Con il nostro no abbiamo svegliato l’Europa – ha dichiarato il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso -. Speriamo che gli altri comprendano che è l’ora della ragione, non certo della rassegnazione”. 

Se è vero che anche gli orologi rotti danno l’ora esatta due volte al giorno, è vero che il ministro Urso ha ragione: è l’ora della ragione e non dalla rassegnazione, è ora di scendere in piazza per chiedere la revisione di un sistema, quello del trasporto su ruota, responsabile di un quarto delle emissioni climalteranti totali in Europa (per non parlare del rilascio di sostanze dannose prodotte dalla combustione), un sistema alla cui elettrificazione deve accompagnarsi un cambio di paradigma: dall’auto privata al trasporto pubblico.

È l’ora di scendere in piazza per chiedere la revisione dei SAD (Sussidi ambientalmente dannosi), un insieme di sussidi alle più disparate attività inquinanti, di cui l’opinione pubblica sa poco o nulla, ma che dirottano risorse finanziare pubbliche verso settori altamente inquinanti, risorse finanziare che dovrebbero essere destinate a una reale transizione ecologica

La nuova richiesta del movimento è:

➤  Stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili

Ultima Generazione sta chiedendo al governo italiano un “#FondoRiparazione” da 20 miliardi di euro per riparare i danni subiti dai cittadini a causa degli eventi meteorologici estremi (alluvioni, grandinate, incendi, siccità e così via) dovuti allo stravolgimento climatico provocato dall’uso dei combustibili fossili.

Per capire chi siamo e come agiamo, è possibile seguire ogni domenica sera alle h 21:00 una presentazione online su zoom, iscrivendosi a questo link. Più approfondimenti sul #FondoRiparazione sono disponibili a questo link.

 

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