Blocco stradale a Verona sotto l’orologio di Porta Nuova

3/03/2023 | Comunicati stampa

Nel giorno del Global Climate Strike abbiamo bloccato il traffico insieme a Extinction Rebellion sotto l'orologio di Porta Nuova a Verona per portare attenzione sul collasso ecoclimatico a cui stiamo andando incontro. È ora di scendere in piazza per chiedere lo stop dei sussidi ambientalmente dannosi.

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ULTIMA GENERAZIONE: VERONA, BLOCCO STRADALE SOTTO ALL’OROLOGIO DI CORSO PORTA NUOVA

Italia e Germania boicottano lo stop ai motori più inquinanti entro il 2035

Se è vero che anche gli orologi rotti danno l’ora esatta due volte al giorno, è vero che il ministro Urso ha ragione: è l’ora della ragione e non della rassegnazione.

È ora di scendere in piazza per chiedere lo stop dei sussidi pubblici ai combustibili fossili 

Verona, 3 marzo 2023 – Nella giornata dello sciopero globale per il clima, indetto dai Fridays for Future, questa mattina tra le 10:30 e le 10:45 un gruppo di cittadini e cittadine hanno bloccato il traffico sotto l’orologio di Corso Porta Nuova a Verona esponendo uno striscione con la scritta “La finanza fossile è un crimine. Crisi umanitaria, economica, alimentare ed ecologica”. All’iniziativa, organizzata da Ultima Generazione nell’ambito della campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, hanno preso parte due persone aderenti a Ultima Generazione, 3 persone aderenti a Extinction Rebellion Verona, 1 persona aderente a Scientist Rebellion e 1 persona aderente a Fridays for Future in supporto.

Nel corso del blocco un uomo ha espresso vicinanza all’iniziativa, sottolineando che “non piove da mesi”, è passato dalla parte dei ragazzi dietro allo striscione e si è seduto “idealmente” insieme a loro.

Il luogo scelto richiama idealmente l’Orologio dell’Apocalisse (il Doomsday clock), iniziativa ideata nel 1947 dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago e misura il pericolo di un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta. Lo scorso 24 gennaio il Bulletin of the Atomic Scientists’ Science and Security Board (Sabs), un consiglio di esperti formato da 10 premi Nobel, ha aggiornato le lancette, che segnano 90 secondi alla mezzanotte (rispetto ai 100 secondi del 2022), ossia la fine del mondo. Principali minacce per l’umanità sono oggi la guerra tra Russia e Ucraina, le armi nucleari, i cambiamenti climatici, la disinformazione e le tecnologie dirompenti.

Ultima Generazione blocco stradale Milano combustibili fossili

Sono Luca, ho 34 anni e ho deciso di prendere parte a questa azione perché la situazione è spaventosa. La scienza ci dice che non c’è più tempo, che stiamo andando verso il collasso climatico e né il governo, né i media stanno minimamente affrontando questa crisi globale con la dovuta urgenza, anzi, stanno piuttosto investendo in politiche che la alimentano. Oggi ho paura, ma mi siedo rischiando tutto quello che posso perché è l’ultima cosa che mi rimane da fare come cittadino, perché voglio fare la cosa giusta e perché spero che i partecipanti allo sciopero capiscano
che la disobbedienza civile nonviolenta è un mezzo potente per ottenere il cambiamento necessario nel poco tempo che abbiamo a disposizione. Se cresceremo non potranno più ignorarci”

Luca

cittadino italiano che supporta Non paghiamo il fossile - Ultima Generazione

Non paghiamo il fossile - Blocco stradale di Ultima Generazione
UN ANNO FA L’INCONTRO CON CINGOLANI DOPO 11 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME E L’IMBRATTAMENTO DEL MITE

L’azione arriva a un anno di distanza dall’incontro che i fondatori di Ultima Generazione, che allora era una campagna di Extintion Rebellion, ebbero il 3 marzo 2022 con Roberto Cingolani, l’allora ministro della Transizione Ecologica (che nel frattempo è diventata “sicurezza energetica”).  

Un incontro concesso dopo mesi di disobbedienza civile, con blocchi stradali urbani e sul Grande raccordo anulare di Roma, due giorni di imbrattamento al Mite, tre persone in sciopero della fame per 11 giorni e un’azione di mailbombing verso il ministero. Il luogo dell’appuntamento fu cambiato tre volte e la data fu rimandata di un giorno.

“Dall’incontro con Cingolani siamo usciti con la conferma che fosse impossibile un dialogo senza disagio con l’élite al potere, con la convinzione dell’assoluta necessità di continuare a resistere alla classe politica più corrotta della storia dell’umanità. E, vedendo i risultati un anno dopo, abbiamo la convinzione che siamo sulla strada giusta per concludere questo regime”

Michele

cittadino italiano che supporta Non paghiamo il fossile - Ultima Generazione

Ultima Generazione blocco stradale Milano combustibili fossili
POLITICHE A PASSO DI GAMBERO: ITALIA E GERMANIA CONTRARIE AL BANDO AI MOTORI A COMBUSTIONE ENTRO IL 2035

Oggi si è tenuto anche in Italia il Climate strike, lo sciopero per il clima avviato da Greta Thunberg nel 2019 e diventato un appuntamento fisso. Rispetto alla prima edizione l’umanità ha maturato la consapevolezza che il disastro climatico è adesso. Il 24 giugno 2021 il Parlamento ha approvato la legge UE sul clima, che rende giuridicamente vincolante l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050. Ma più che passo svelto si sta muovendo a passo di gambero verso il raggiungimento di questi obiettivi.

Le politiche dei singoli Stati sono ancora troppo prone agli interessi dei grandi gruppi industriali legati al fossile. Ultimo esempio: la decisione di Italia e Germania (insieme a Polonia e Bulgaria) di affossare il bando ai motori endotermici entro il 2035. “Con il nostro no abbiamo svegliato l’Europa – ha dichiarato il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso -. Speriamo che gli altri comprendano che è l’ora della ragione, non certo della rassegnazione”. 

Se è vero che anche gli orologi rotti danno l’ora esatta due volte al giorno, è vero che il ministro Urso ha ragione: è l’ora della ragione e non dalla rassegnazione, è ora di scendere in piazza per chiedere la revisione di un sistema, quello del trasporto su ruota, responsabile di un quarto delle emissioni climalteranti totali in Europa (per non parlare del rilascio di sostanze dannose prodotte dalla combustione), un sistema alla cui elettrificazione deve accompagnarsi un cambio di paradigma: dall’auto privata al trasporto pubblico.

È l’ora di scendere in piazza per chiedere la revisione dei SAD (Sussidi ambientalmente dannosi), un insieme di sussidi alle più disparate attività inquinanti, di cui l’opinione pubblica sa poco o nulla, ma che dirottano risorse finanziare pubbliche verso settori altamente inquinanti, risorse finanziare che dovrebbero essere destinate a una reale transizione ecologica

La nuova richiesta del movimento è:

➤  Stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili

Ultima Generazione sta chiedendo al governo italiano un “#FondoRiparazione” da 20 miliardi di euro per riparare i danni subiti dai cittadini a causa degli eventi meteorologici estremi (alluvioni, grandinate, incendi, siccità e così via) dovuti allo stravolgimento climatico provocato dall’uso dei combustibili fossili.

Per capire chi siamo e come agiamo, è possibile seguire ogni domenica sera alle h 21:00 una presentazione online su zoom, iscrivendosi a questo link. Più approfondimenti sul #FondoRiparazione sono disponibili a questo link.

 

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