ULTIMA GENERAZIONE: MILANO, BLOCCO STRADALE IN VIA LUIGI STURZO
Italia: già in crisi idrica a febbraio, ma i sussidi pubblici al fossile non si fermano
“NON PAGHIAMO IL FOSSILE! Scendo in azione, rischiando la mia fedina penale, perché non è normale accettare la crisi climatica ed ecologica come qualcosa di certo e inevitabile, quando sappiamo bene che è causata dalle attività umane, e dal continuo investimento dei nostri governi nelle fonti fossili di energia. Insieme abbiamo la possibilità di arrestare questa ingiustizia.”
Milano e tutta la Lombardia sono già in crisi idrica ed emergenza siccità. Questo il quadro fornito da Arpa Lombardia, aggiornato al 2 febbraio: il totale delle riserve idriche al 29 gennaio è di 1,7 milioni di metri cubi, quasi dimezzato (-44,5%) rispetto alla media del periodo 2006-2020. Pesa la scarsità di precipitazioni: il manto nevoso è ridotto al 46,2% della media, gli invasi hanno il 28,7% di acqua in meno e i laghi sono a -51,6%. L’intero bacino del Po, osservato dal satellite, si presenta quasi prosciugato (vd. TG La7, 17 febbraio): una situazione conseguenza della catastrofe climatica già in atto. In Italia, però, il dibattito quotidiano è tutto concentrato sulle accise ai carburanti e sul superbonus all’edilizia, mentre il Governo non desiste dal finanziare le fonti fossili (41,8 miliardi di euro nel 2021) e stringe accordi con le dittature nordafricane per nuovi approvvigionamenti di gas. Analogamente il sistema delle imprese e degli istituti di credito: basti pensare a Unicredit (il cui Tower Center si affaccia su questa strada, in Piazza Gae Aulenti a Milano), uno dei maggiori finanziatori mondiali dell’industria del carbone (1,71 miliardi di €) ed investitore in fonti fossili (1,35 miliardi di €), solo nel 2021.
Non è più rinviabile una svolta radicale di metodo e di merito: è necessario dirottare queste risorse pubbliche in investimenti per energie rinnovabili e in piani strategici di riassetto e salvaguardia del territorio, prevenzione e mitigazione idraulica ed idrogeologica.
“Ho deciso di prendere parte alla campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE e di partecipare alle loro azioni, per dare il mio piccolo contributo alla causa ambientale nei metodi che ritengo più giusti. Ho capito che potevo fare di più ed è stata la mia coscienza a guidarmi. ”
➤ Stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili