ATTIVISTI PER IL CLIMA E SCIENZIATI CONTRO I JET PRIVATI. MILANO: BLOCCATI ACCESSI DI MALPENSA PRIME, IMBRATTATO IL TERMINAL, CITTADINI ENTRANO IN PISTA.
Gli attivisti chiedono lo stop dei jet privati, la tassazione dei viaggiatori abituali (frequent flyer) e che chi inquina di più paghi per le perdite e i danni causati
Blocchi di terminal per jet privati in altre 10 città circa in tutto il mondo
“San Valentino è il giorno dell’anno con il maggior numero di voli di jet privati per spostamenti non
lavorativi, quindi non essenziali. Non possiamo più accettarlo, siamo in una situazione di emergenza
climatica, bisogna agire di conseguenza”
Eventuali ulteriori aggiornamenti sulla conclusione dell’azione saranno disponibili sui canali social
delle campagne coinvolte.
La campagna ruota intorno a tre richieste:
1. VIETARE I JET PRIVATI;
2. TASSARE I FREQUENT FLYER;
3. FAR PAGARE A CHI INQUINA.
“È tempo di vietare del tutto i jet privati e tassare i cosiddetti frequent flyer, cioè i passeggeri che
volano di frequente. Non possiamo permettere alle persone ricche di sacrificare il nostro presente e il nostro futuro per perseguire i propri lussuosi stili di vita”
Le richieste trovano il loro fondamento nel fatto che i jet privati vengono usati prevalentemente per motivi di svago e per viaggi di breve distanza (meno di 500 km), per i quali esistono alternative come i treni. Un jet privato richiede 10 volte più energia di un aereo commerciale e 50 volte più di un viaggio in treno. Un volo di quattro ore in un jet privato emette tanto quanto una persona nella media in un intero anno 1. Inoltre, l’1% della popolazione mondiale produce oltre la metà delle emissioni aeree totali 2, mentre l’80% della popolazione mondiale non ha mai messo piede su di un aereo 3.
“Con l’assenza di politiche utili a contrastare quest’ingiustizia climatica, abbiamo bisogno di usare i nostri corpi per fermare questa distruzione climatica”
di Stay Grounded.
In diverse nazioni le assemblee cittadine hanno evidenziato che la popolazione è favorevole a vietare i jet privati. Hanno anche concluso che chi inquina dovrebbe pagare di più per le proprie emissioni e che dovrebbe esistere una tassazione progressiva per chi vola più lontano e più spesso degli altri. Una tassazione conosciuta come “l’imposta sui frequent flyer” 5.
E invece? Invece ottengono sconti dalle compagnie aeree, che a loro volta beneficiano di sconti generosi pagati con i soldi dei cittadini. Il settore dell’aviazione gode infatti di una consistente esenzione sull’accisa sui carburanti per la navigazione aerea, che agli italiani è costata 682 milioni di
euro nel 2020 e 2,014 miliardi nel 2019 secondo i dati del Mite. Non ci sono dati aggiornati al 2021 e al 2022, ma presumibilmente, dopo l’emergenza, si sarà tornati ai valori pre-covid, con quei 2 miliardi complessivi, che fanno 33 euro a testa divisi alla romana, dividendo il conto anche con chi gli aerei non li prende o non li ha mai presi.
“Il carburante per aerei ed i viaggiatori frequenti dovrebbero essere tassati e i proventi di questa tassazione usati per finanziare trasporti pubblici per tutti e azioni di ripristino e riparazione loss and damage per coloro che sono più colpiti dagli effetti della crisi climatica, che contemporaneamente sono i meno responsabili”
I cosiddetti Paesi Sottosviluppati (Least developed countries, Ldc), che rappresentavano il gruppo degli Stati più vulnerabili durante la Cop27, hanno proposto una tassa globale sull’aviazione per poter finanziare i fondi “loss and damage” per i propri Paesi. Alcuni studi hanno quantificato in oltre 100 miliardi la cifra che si potrebbe così ottenere7. Senza dimenticare il fatto che un ulteriore aiuto per i Paesi più vulnerabili potrebbe venire dalla cancellazione del debito, per favorire una transizione verso economie a basso impatto di carbonio8. Studi recenti mostrano come una delle principali cause del collasso climatico sia rappresentata dal continuo fallimento delle istituzioni nel focalizzare le proprie azioni sulle élite dei potenti e dei privilegiati, che, come più volte dimostrato, sono anche tra i principali responsabili dell’inquinamento. Questa campagna è una chiamata all’azione, a cui seguiranno proteste anche nei prossimi mesi.
“Dobbiamo fare pressione sui nostri leader politici, in particolare quelli dei Paesi con il maggiore
traffico aereo, in modo da porre fine a queste ingiustizie una volta per tutte e far applicare imposte
che determinino una drastica riduzione del numero di voli e permettano di accumulare denaro utile
a combattere la crisi climatica, una promessa fatta più volte e mai mantenuta”
2 https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0959378020307779
3 https://www.cnbc.com/2017/12/07/boeing-ceo-80-percent-of-people-never-flown-for-us-that-means-growth.html
4 https://stay-grounded.org/bullshit-flights-a-debate-on-legitimate-air-travel/
5 Explanation of Frequent Flyer Levy policy: https://afreeride.org/
6 https://www.theguardian.com/environment/2022/sep/19/vulnerable-countries-demand-global-tax-to-pay-for-
climate-led-loss-and-damage
7 https://neweconomics.org/2021/07/a-frequent-flyer-levy
8 https://debtforclimate.org/
9 https://www.theguardian.com/environment/2023/jan/31/emissions-divide-now-greater-within-countries-than-
between-them-study