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SU DI NOI
Chi siamo
Siamo l’Ultima Generazione che può fare qualcosa per determinare il futuro dell’umanità. Possiamo determinarlo in meglio, facendo azioni di disobbedienza civile nonviolenta, oppure danneggiarlo irreparabilmente, non agendo e collaborando con chi (come il nostro governo), investendo in combustibili fossili, sta condannando a morte centinaia di migliaia di persone.
Abbiamo richieste semplici, concrete e facilmente attuabili.
le nostre richieste
Cosa chiediamo al Governo italiano
1) interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale;
2) procedere immediatamente a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.
Perché queste richieste
Durante il nostro incontro pubblico, il ministro Cingolani ha affermato che il target di decarbonizzazione concordato a livello internazionale è insufficiente. Questa risposta dovrebbe essere sufficiente per correre ai ripari e prendersi a fondo le proprie responsabilità nell’azzerare le emissioni italiane entro il 2030. Lo stesso ministro Cingolani nel 2021 aveva promesso di arrivare entro il 2030 a produrre il 72% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili: questo richiederebbe l’installazione di almeno 8 GW di rinnovabili all’anno, ma l’anno scorso ne sono state installate un decimo e non ci sono segni di accelerazione.
Invece, il Governo aumenta l’utilizzo del carbone e del gas e approfitta della guerra in Ucraina per giustificarsi e presentare il proprio piano energetico come inevitabile. I procedimenti di ricerca ed estrazione di idrocarburi interessano 26 mila chilometri quadrati sulla terraferma e circa 91 mila chilometri quadrati di mare, minacciando di distruggere i meravigliosi territori italiani. Questo è un controsenso che mostra palesemente che il governo non fa l’interesse dei cittadini ma di una ristrettissima elités che sta scegliendo i propri profitti a discapito della vita dei loro stessi figli. Infatti, se installassimo 8 GW di rinnovabili all’anno potremmo ridurre i consumi di gas per il settore elettrico di 2 miliardi di metri cubi all’anno. Allora quale è la ragione per continuare con questo progetto suicida? Perché il governo non potrebbe essere coerente con i suoi stessi impegni? E’ davvero la guerra la ragione per estrarre nuovo gas? Non riusciamo a fare neanche uno dei passi che c’eravamo ripromessi per iniziare l’azzeramento della produzione di CO2?
Al contrario, la guerra in Ucraina dovrebbe lanciare un grido di allarme e disperazione perché questo è soltanto un piccolo assaggio del collasso sociale che sta arrivando se restiamo aggrappati a un’economia fossile che condannerà a morte le persone comuni. La Russia si è assicurata quasi un terzo del grano mondiale e importanti risorse minerarie. Allo stesso tempo, dall’Ucraina è in arrivo il più grande flusso migratorio dal secondo dopoguerra e questo numero è destinato a crescere. Ci ritroviamo con sempre più gente da nutrire e un calo di risorse a nostra disposizione. Il collasso è ora, non nel 2050!
Non ci sono scuse. Interrompere gli investimenti nel fossile è la scelta più ovvia per interrompere il genocidio delle generazioni più giovani e salvare la nazione dal suo collasso. L’ incompetenza dei governi nel tracciare un sentiero a lungo termine per l’Italia e per l’Europa ha fatto sì che ritardasse il momento in cui prendersi le proprie responsabilità e avviare un percorso per rendere questo paese autonomo, sostenibile e vivibile per tutti.
Il nuovo report delle nazioni unite sul cambiamento climatico (IPCC) prevede che, nell’Europa meridionale, oltre 120 milioni di persone saranno colpite da siccità estrema. Al momento, oltre un quarto dell’Italia è a rischio di desertificazione e la produzione agricola italiana attuale è devastata da eventi climatici estremi che nel solo 2022 hanno causato oltre 6 miliardi di euro di danni economici. Con la scusa di “salvare l’economia”, il governo sta distruggendo la nostra economia a favore di una ristrettissima élite fossile che non ha alcun interesse nella vita dei cittadini di questa nazione. Nonostante le nuove estrazioni i prezzi delle bollette continueranno a salire a causa della scarsità delle risorse e delle speculazioni finanziarie, e saranno i cittadini italiani a pagare. Avviare una reale transizione potrebbe far calare i prezzi e creare migliaia di nuovi posti di lavoro per coloro che dovranno abbandonare lavori inquinanti e dovrebbero essere aiutati dal governo a trovare la soluzione migliore senza ulteriori compromessi.
Il disinteresse del governo verso la vita e la collettività è oramai chiaro. Noi non accetteremo di scendere docilmente all’inferno per il quale si sta lastricando la strada. Non accetteremo di scivolare nell’eclissi della democrazia. Reclamiamo fin da subito che il governo rispetti gli impegni che ha già preso verso la decarbonizzazione dell’economia. Le misure che noi esigiamo dal governo sono solo un piccolo passo e un inizio rispetto a tutto quello che c’è da fare, ma è molto importante cominciare da qua perché potrebbe finalmente riavvicinare le istituzioni ai cittadini e mostrare che è possibile avviare la transizione verso nuove forme di governance che riportino il potere decisionale in mano alla gente comune, come le Assemblee dei Cittadini. Il governo deve sentirci, deve ascoltare la voglia di vivere dei cittadini italiani. Siamo l’Ultima Generazione che può cambiare le sorti di questa nazione.
Andate avanti coi lavori!
Basta gas, Just Look up