Dall’11 ottobre boicottiamo i supermercati: tagliamo l’IVA!
La crisi climatica distrugge i nostri raccolti con alluvioni e siccità. I prezzi del cibo sono alle stelle mentre gli agricoltori vengono schiacciati dalle grandi catene di supermercati, che continuano ad arricchirsi. Il governo deve intervenire tagliando l’IVA sui beni essenziali e prendendo i soldi da chi questa crisi l’ha causata.
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Perché l’IVA?
L’IVA è un’imposta regressiva, colpisce a prescindere dal reddito. I prezzi dei beni essenziali stanno diventando insostenibili e questo è il modo più veloce per aggiustarli.
Da dove prenderete i soldi?
Chi rompe paga: la transizione non può essere finanziata con le nostre tasse ma con le ricchezze e privilegi di chi ha speculato per decenni sul nostro benessere e sul nostro ambiente. È responsabilità del governo reperire le risorse dove già esistono: l'agribusiness, la GDO, i grandi patrimoni, l’industria fossile e quella militare.
Perché il boicottaggio?
Il boicottaggio coordinato è una tattica potente: coinvolge migliaia di persone e mette una pressione reale sul governo e sulla grande distribuzione organizzata, cioè i supermercati. Quest’anno, ad esempio, in Croazia un boicottaggio dei supermercati è riuscito a calmierare i prezzi di molti prodotti.
Perché raccogliere 100'000 adesioni prima di partire?
Solo con almeno 100.000 persone mobilitate il boicottaggio può crescere e diventare una forza reale per il cambiamento.
Perché boicottiamo i supermercati se la nostra richiesta è al Governo Meloni di tagliare l’IVA sui beni essenziali?
Boicottare in maniera coordinata i luoghi dove compriamo i beni essenziali, ci permette di mandare un messaggio: non saremo noi a pagare questa crisi. Non solo: mettendo pressione su di loro, sia economica che d’immagine, li costringiamo a spingere il governo a tagliare l’IVA sui beni essenziali.
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Siamo l'Ultima Generazione
Dal 2021 siamo entrati in resistenza civile nonviolenta per opporci al collasso climatico e sociale. Siamo lavoratori, studenti, cittadini stufi di assistere all’erosione della democrazia in Italia, alla devastazione ambientale, alle alluvioni e alla siccità, alla speculazione ai danni del nostro futuro. Vogliamo tornare a guardare al futuro con serenità, recuperare la solidarietà e la fiducia degli uni negli altri. Ci vogliono incattiviti e obbedienti, saremo gioiosi e ribelli, disobbedienti per amore della vita.
Il pianeta viaggia inesorabilmente verso i 2 gradi di riscaldamento globale, si alzano venti di guerra in più parti del mondo e il governo di Giorgia Meloni si fa beffe delle più basilari libertà democratiche, calpestando il diritto al dissenso dei cittadini.
Disobbedire in modo nonviolento è l’ultima chance che ci rimane per uscire dal baratro che hanno preparato per noi. Abbiamo un corpo che useremo per far inceppare gli ingranaggi che stritolano sempre più persone ed esseri viventi e una voce che useremo per gridare la nostra opposizione e le nostre speranze. Abbiamo più potere di quanto vogliono farci credere se ci uniamo, se diventiamo una comunità compatta e organizzata, resistente.
In pochi anni abbiamo costruito un’organizzazione solidale e resiliente, con sempre più adesioni provenienti da tutta Italia. Abbiamo portato i nostri messaggi in tutte le istituzioni politiche, nelle strade, nelle piazze, nei media. Siamo presenti in tutte le maggiori città italiane, nuovi gruppi nascono giorno dopo giorno in tutta la penisola e nelle isole. Siamo determinati ad andare avanti e a crescere sempre di più, finché le nostre grida di rabbia e di speranza non potranno più essere ignorate.
Ripartiamo dalle cose essenziali: il cibo. Buono, sano, economico.
Pretendiamo il Giusto Prezzo per i prodotti che finiscono nel nostro carrello, per il lavoro di chi coltiva la terra per farla fruttare, perché quello che mangiamo non contribuisca a erodere gli ecosistemi che ci tengono in vita.
Siamo l’Ultima Generazione. Ma siamo anche la prima. Siamo ovunque. Stiamo arrivando.
Unisciti a noi.
Unisciti al cambiamento!
“Gli attivisti climatici sono a volte presentati come pericolosi radicali, ma i radicali veramente pericolosi sono i paesi che stanno aumentando la produzione di combustibili fossili.”
Segretario Generale ONU
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